Blu egiziano

pigmento inorganico / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il blu egiziano è un pigmento inorganico sintetico. È un tetrasilicato di rame e calcio (CaCuSi4O10 o CaOCuO(SiO2)4.

Table info: Blu egiziano, Coordinate del colore, HEX, sRG...
Blu egiziano
Coordinate del colore
HEX #1034A6
sRGB1 (r; g; b) (16; 52; 166)
CMYK2 (c; m; y; k) (90; 69; 0; 35)
HSV (h; s; v) (226°; 90%; 65%)
1: normalizzato a [0-255] (byte)
2: normalizzato a [0-100] (%)
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Il pigmento era conosciuto da Egizi, Etruschi, Greci e Romani e fu usato anche nel Medioevo e nel Rinascimento.

Egyptian_blue.jpg
Polvere di CaCuSi4O10.

«Ricerche condotte, sotto la guida del Linceo Antonio Sgamellotti (...), sul Trionfo di Galatea hanno dato un risultato sorprendente: vi fu estesamente adoperato il blu egizio, pigmento assai comune in età romana in pittura e nella diffusa policromia dei marmi, ma poi apparentemente scomparso dall'uso».[1] In una Conferenza all'Accademia delle Arti del Disegno[2] lo stesso Sgamellotti, introdotto da Giorgio Bonsanti e Cristina Acidini, espone la ricerca diagnostica sull'opera di Raffaello in relazione anche alla storia della Farnesina, dei suoi architetti, artisti e dell'amore tra Agostino Chigi e Dorotea.[3]