Ceramica a vernice nera
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La ceramica a vernice nera o ceramica nera è una classe ceramica caratterizzata da un rivestimento di colore nero brillante, impiegata in particolare per la ceramica fine da mensa del mondo classico e diffusa tra IV e I secolo a.C. in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo.
Fu prodotta dapprima in Grecia a partire dal V secolo a.C. (ceramica attica a vernice nera) e poi in Italia dalla fine del IV secolo a.C. fino alla metà del I secolo a.C.
Il rivestimento esterno di colore nero o bruno scuro, più o meno lucido, è presente su tutta la superficie del vaso ed era ottenuto tramite pennellatura o tramite immersione del vaso in una miscela argillosa particolarmente ricca di ossidi e idrossidi di ferro, che in fase di cottura in atmosfera riducente (assenza di ossigeno) assumeva la peculiare colorazione nera. Il raffreddamento del vaso doveva invece avvenire in ambiente ossidante, per far sì che il rivestimento rimanesse di colore nero e mantenesse un buon grado di impermeabilità.
Oltre al cambio del colore, le variazioni chimiche nel materiale gli danno una consistenza e una durezza più simile alla pietra, il che ne aumenta la durata. Tecnica primitiva, la ceramica nera compare in Asia, Europa, America e Africa con esemplari datati da prima del 1000 a. C. La ceramica a vernice nera fu soppianta nel corso del I secolo a.C. dalla terra sigillata.