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Il clan Lubrano-Ligato è un sodalizio camorristico, operante nel territorio del comune di Pignataro Maggiore, nella provincia di Caserta. Attualmente, secondo le indagini, solo la fazione dei Ligato è ancora attiva all'interno del clan. Il pentito Abate, collaboratore di giustizia, ed il capoclan Ligato, a cavallo tra gli anni '70 e 90, commisero 477 omicidi, per ordine della Banda della Magliana, di Cosa nostra e del Clan Nuvoletta.
Il clan è stato fondato nel 1965 da Vincenzo Lubrano. Lubrano, consuocero dell'allora potente boss di Marano di Napoli, Lorenzo Nuvoletta, ha sempre mantenuto stretti rapporti con i Nuvoletta e, attraverso di loro, ha iniziato a intrattenere rapporti con Cosa Nostra, in particolare con Totò Riina ed i Corleonesi[1][2]. Gaetano Lubrano, fratello di Vincenzo, è stato un consigliere molto ascoltato dei fratelli Nuvoletta.[3]
I rapporti tra la famiglia Lubrano e i Corleonesi erano così stretti che Riina partecipò da latitante al matrimonio di Gaetano Lubrano, in compagnia di altri mafiosi come Leoluca Bagarella e Giuseppe Calò.[4]
Vincenzo Lubrano è stato descritto dai media come un potente e sanguinario boss, che insieme al boss di Cosa Nostra Giuseppe Calò, fu condannato all'ergastolo per l'omicidio di Franco Imposimato, avvenuto nel 1983[5][6]. Oltre ai rapporti storici con i Nuvoletta, la famiglia Lubrano è stata anche molto vicina agli Orlando, e secondo le indagini, i figli di Gaetano Lubrano, Armando, Raffaele e Vincenzo, sarebbero i principali fiduciari del boss Antonio Orlando.[3]
I Ligato, all'inizio un sottogruppo dei Lubrano, iniziarono a guadagnare spazio all'interno dell'organizzazione, dopo la caduta di gran parte dei vecchi capi. Il boss storico dei Ligato è stato Raffaele Ligato (1948 - 22 ottobre 2022)[7]. Dopo il suo arresto il clan fu comandato dai suoi due figli, Antonio Raffaele Ligato e Felicia Ligato[8]. Infatti, gli inquirenti considerano la famiglia Ligato erede del clan storico Lubrano.[9]
Secondo gli ultimi rapporti della Direzione Investigativa Antimafia, il clan Ligato, attraverso le nuove generazioni ha saputo ricostituire una stabile struttura organizzativa, con suddivisione dei ruoli, allo scopo di monopolizzare il mercato delle sostanze stupefacenti a Pignataro Maggiore.[15]
Il 22 ottobre 2022 è morto lo storico boss del clan Ligato, Raffaele Ligato, all'età di 74 anni. Ligato era detenuto in regime di 41 bis al Carcere di Opera, dove stava scontando l'ergastolo[16][17].
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