Correttezza politica
atteggiamento con lo scopo di rifuggire l'offesa verso determinate categorie di persone / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'espressione correttezza politica (in inglese political correctness) è un termine che designa una linea di opinione, un orientamento ideologico e un atteggiamento sociale con lo scopo inteso soprattutto nel rifuggire l'offesa o lo svantaggio verso determinate categorie di persone all'interno di una società[1][2][3][4]. Il concetto viene più spesso reso in italiano con l'aggettivo sostantivato politicamente corretto (in inglese politically correct). A parere di alcuni studiosi, questa inversione di termini è di per sé una scorrettezza[5], poiché ottiene lo scopo di circoscrivere il campo di applicazione del concetto di "correttezza" al mero ambito "politico", all'incirca come nell'accezione in voga ai primi del XX secolo nei sistemi politici stalinisti e maoisti e poi nella Germania di Hitler (come qui nel seguito documentato), mentre, nella lettura evolutasi in tempi ben più recenti e a cui si fa ora generalmente riferimento, il termine "politico" è un semplice aggettivo di specificazione di un concetto più vasto.
Nei media e nel dibattito comune il termine viene genericamente utilizzato in senso dispregiativo con l'implicazione o l'accusa che queste politiche siano eccessive, puritane e/o ingiustificate[3][6][7][8] e, in definitiva, causa di massificazione[9] e omologazione[10]. Dalla fine degli anni Ottanta il termine è stato usato sempre più frequentemente per descrivere una tendenza ad un linguaggio più inclusivo o ad evitare un linguaggio ed un comportamento che potesse essere visto come discriminatorio, marginalizzante o insultante nei confronti di minoranze svantaggiate o discriminate in particolare per fattori come l'etnia, il sesso, il genere o l'orientamento sessuale e le disabilità fisiche o psichiche.
Il primo uso moderno del termine politicamente corretto si registra tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento in senso ironico come auto-satira all'interno degli ambienti della sinistra extraparlamentare[11][12]; l'uso del termine più che riferito a serie istanze e programmi politici veniva utilizzato come battuta tra le stesse persone di sinistra per satira su coloro che si attenevano in maniera troppo rigida ad una ortodossia politica[13].
L'uso moderno, dalle connotazioni dispregiative, del termine emerse negli ambienti conservatori protestanti anglosassoni in funzione critica verso la New Left del XX secolo la quale riprendeva delle tendenze politiche sviluppatesi negli anni Trenta che si battevano per il riconoscimento delle minoranze etniche, di genere, religiose, politiche, e per la giustizia sociale, anche attraverso un uso più inclusivo del linguaggio[14]. Studiosi della storia politica degli Stati Uniti affermano che l'uso del concetto della correttezza politica da parte degli ambienti conservatori venga usato essenzialmente per minimizzare e distogliere l'attenzione da comportamenti sostanzialmente discriminatori nei confronti di gruppi svantaggiati. Viene inoltre osservato come ambienti della destra americana rafforzerebbero di conseguenza le proprie forme di politicamente corretto per sopprimere le critiche verso le proprie ideologie politiche[15][16].
Tuttavia riguardo alle origini del concetto di "politicamente corretto" vi sono diverse ipotesi.[8]