Claude Debussy
musicista francese (1862-1918) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Achille-Claude Debussy, noto semplicemente come Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862 – Parigi, 25 marzo 1918), è stato un compositore e pianista francese. È considerato uno dei più importanti compositori francesi di sempre, nonché uno dei massimi protagonisti del simbolismo musicale.
Nella sua musica confluirono le tematiche della scuola francese da Gounod a Fauré, la ricerca pianistica di Chopin, la scoperta di inconsuete armonie orientali e, inizialmente, le innovazioni verso una nuova armonia di Wagner. Figura a sé stante rispetto ai suoi colleghi musicisti, con cui non sempre ebbe relazioni facili, si trovò più a suo agio con poeti e pittori.[1] Nei salotti letterari si avvicinò a quel clima estremamente raffinato nato dalle poesie di Charles Baudelaire e poi di Verlaine e Mallarmé. La sua sensibilità era capace di cogliere quelle sfumature e quei riflessi impalpabili che all'epoca lo portarono ad essere accostato alla pittura impressionista, tantoché Debussy viene tuttora visto, da buona parte della storiografia musicale, fra cui Massimo Mila,[2] come uno dei principali esponenti dell'impressionismo musicale;[3] lo stesso compositore negò tali influenze nella sua musica, nonché l'appartenenza a tale movimento artistico.[4] Più significative furono invece le influenze simboliste, legate alle sue predilezioni letterarie e alle frequentazioni di vari salotti, fra di tutti il più importante quello di Mallarmé, e alcune suggestioni provenienti dall'ultima produzione wagneriana.
Il cammino per trovare un suo linguaggio autentico fu lungo e laborioso. Dopo aver composto brani significativi come il Prélude à l'après-midi d'un faune e la Suite bergamasque, raggiunse il suo primo vero successo a quarant'anni con l'opera Pelléas et Mélisande. Con La Mer elaborò un vero rinnovamento dello stile sinfonico; egli però predilesse sempre il pianoforte per le sue composizioni lasciando opere come Images, Children's Corner e i 24 Préludes.
Nella sua opera si trovano costantemente aspetti per lui irrinunciabili: la bellezza, un'espressione fondata su un grande equilibrio ed esattezza e una costruzione compositiva solida, elementi che si ritroveranno nella futura musica del novecento.[1]