Diecimila nazioni che vengono a rendere omaggio
dipinto della dinastia Qing / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Diecimila nazioni che vengono a rendere omaggio (萬國來朝圖S, Wànguó láicháo túP, 1761) è un dipinto monumentale (299x207 cm) della dinastia Qing. Raffigura le delegazioni straniere in visita all'imperatore Qianlong nella Città Proibita di Pechino alla fine degli anni cinquanta del XVII secolo.[1]
Il dipinto intendeva mostrare il cosmopolitismo e la centralità dell'Impero Qing, dal momento che la maggior parte dei Paesi dell'Asia e dell'Europa sono raffigurati mentre rendono omaggio all'Imperatore cinese.[1] La Cina aveva già una lunga tradizione di dipinti di questo tipo (denominati "Ritratti di offerte periodiche"), a partire dal VI secolo d.C. circa, ma tali dipinti terminarono all'epoca della Guerra dell'oppio, che mandò in frantumi l'ideale del Grande Impero Cinese al centro del mondo, e lasciò il posto alla consapevolezza della Cina come semplice Paese tra gli altri. Il principio era quello di una sottomissione più o meno volontaria, con regali che venivano periodicamente portati all'imperatore cinese come gesto simbolico di riconoscimento della sovranità cinese.[2] Secondo gli scritti del periodo Ming "L'imperatore risiede al centro e tiene le redini di tutte le altre nazioni e di tutte le cose sotto il sole".[2]
Il titolo letteralmente si riferisce a diecimila Paesi ("萬國"), ma il significato è quello di una moltitudine innumerevole.