Dimensione dell'esercito romano durante la seconda guerra punica
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Per dimensione dell'esercito romano durante la seconda guerra punica si intendono le modifiche (aumenti e riduzioni nel numero delle sue componenti militari: legioni ed alleati, oltre alla flotta militare) subìte in seguito agli eventi della guerra condotta da Roma contro il cartaginese Annibale, durata quasi un ventennio (dal 218 al 202 a.C.).
Dimensione esercito romano | |
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L'intero svolgimento della seconda guerra punica (218-202 a.C.). | |
Descrizione generale | |
Attiva | 218 - 202 a.C. |
Nazione | Roma Antica |
Tipo | forze armate terrestri e marittime |
Dimensione | Romani: 100.000[1]/115.000 fanti e 7.000 cavalieri (= 23 legioni); Alleati: 115.000 fanti e 21.000 cavalieri; Totale complessivo: 230.000 fanti e 28.000 cavalieri[2] |
Guarnigione/QG | limes romano |
Comandanti | |
Degni di nota | Scipione l'Africano, Marco Claudio Marcello, Q. Fabio Massimo, P. Cornelio Scipione (padre), Gaio Claudio Nerone |
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Le prime trasformazioni della Repubblica romana si verificarono già durante il conflitto, quando il senato assunse il comando delle operazioni, mostrando come sostiene il Brizzi «una visione strategica chiara nella gestione di una guerra che andava assumendo proporzioni ecumeniche finora sconosciute all'età antica». Il governo di Roma antica evidenziò capacità degne di uno stato maggiore moderno, che si tradussero nel curare ogni singolo dettaglio organizzativo, come quello di stabilire l'entità dei contingenti da inviare nei diversi settori strategici e con essi i loro comandanti; ordinare le leve e richiedere ai socii le necessarie forniture militari.[3]