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La diocesi di Zama Maggiore (in latino Dioecesis Zamensis Maior) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Zama Maggiore Sede vescovile titolare Dioecesis Zamensis Maior Chiesa latina | |
---|---|
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVIII secolo |
Stato | Tunisia |
Diocesi soppressa di Zama Maggiore | |
Suffraganea di | Cartagine |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Zama Maggiore (o Zama Regia), identificata definitivamente nel 2002 con Djama (o Jama) nel governatorato di Siliana in Tunisia,[1] è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.
Esistevano nell'Africa Proconsolare due diocesi Zamensis. Spesso i vescovi firmavano gli atti dei concili ai quali partecipavano senza specificare ulteriormente la propria sede di appartenenza. Per cui i vescovi attribuiti a questa diocesi, potrebbero appartenere anche all'omonima diocesi di Zama Minore.[2] È il caso del vescovo Marcello, che prese parte al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 53º posto nelle Sententiae episcoporum, nelle quali è indicato semplicemente come "vescovo di Zama", senza ulteriori indicazioni.[3]
Diversa invece è la situazione degli altri due vescovi Zamensis noti, soprattutto dopo la pubblicazione dell'edizione critica degli atti della conferenza di Cartagine del 411, a cui presero parte il cattolico Dialogo e il donatista Montano.[4] Montano infatti è indicato come vescovo di Zama Regia, e dichiara di avere come controparte cattolica il vescovo Dialogo, che invece è documentato negli atti solo come "vescovo di Zama" senza ulteriori indicazioni.[5]
Dal XVIII secolo Zama Maggiore è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 6 novembre 2022.
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