Economia del Vietnam
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L'economia del Vietnam è una delle economie a più rapida crescita nel mondo[1]; lo stato asiatico infatti ha prodotto nel 2017 un PIL di 648 miliardi di dollari americani a parità di potere d'acquisto e di 220 miliardi in termini nominali al 2017[2]. Secondo i dati del 2017, l'agricoltura ha prodotto il 40% del PIL, l'industria il 25,7% e il terziario il 34%[2]. È stata inoltre abbattuta la disoccupazione, che nel 2016 era pari al 2,2%[2].; il reddito pro capite del paese nel 2017 è stato stimato in 6.900 dollari[2]. Dal 1986, il governo ha avviato una serie di riforme economiche e politiche chiamate Do Moi, che hanno aperto il percorso del Vietnam verso il libero mercato e l'integrazione nell'economia mondiale. Queste riforme hanno aperto il paese agli investimenti stranieri in tutti i campi economici e permesso anche lo sviluppo del turismo che ha avuto un incremento considerevole e nel 2016 ha superato i 10 milioni di presenze annue[3]. Nel 2000, lo stato ha riallacciato relazioni diplomatiche con tutte le nazioni e sempre dallo stesso anno, il paese sta registrando una rapida crescita economica e sociale; la crescita economica per quasi due decenni si è assestata a livelli tra il 7% e l’8% del PIL su base annua e ha permesso l'abbattimento della povertà e l'aumento del salario[4].