Film operistico
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Con il termine film operistico si intende un film che, direttamente o indirettamente, adatta i contenuti del teatro d'opera. Questo genere di film risulta particolarmente popolare tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento, con un revival negli anni Ottanta.
Il rapporto fra cinema e opera è consolidato fin dai tempi del cinema muto, in cui c'era la tendenza costante a rifarsi ai temi della letteratura e del teatro. Negli anni del cinema muto le influenze vanno ricercate nel melodrama inglese e nel mélo francese, in cui il parlato ha più rilevanza della musica e che sono caratterizzati da trame complesse a carattere edificante. I personaggi e i temi della letteratura e del teatro, ripresi poi nell'opera lirica, vengono quindi assunti più per il loro valore simbolico che non per la rilevanza della musica. Nel caso in cui un film traesse da un'opera lirica, non venivano utilizzate le musiche originali (anche per questioni di copyright), oppure ci si affidava a registrazioni su grammofono, a rudimentali sistemi di sincronizzazione (Il trovatore, r. Lamberto Pineschi, 1908), o all'esecuzione dal vivo. Alle trasposizioni più o meno fedeli si aggiungono quei film che, pur derivati direttamente da opere liriche, si affidano a elaborazioni musicali diverse dall’originale: è il caso, ad esempio, di Die Nibelungen parte I (Siegfried) e parte II (Kriemhilds Rache), entrambi per la regia di Fritz Lang, con musiche di Gottfried Huppertz (1924).[1]