Fisicalismo
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Il fisicalismo è una corrente della filosofia del linguaggio, sviluppata da Otto Neurath, tra i fondatori del Circolo di Vienna, il quale sostiene che possano essere sostenibili scientificamente, e quindi valide per la conoscenza, solo quelle proposizioni definite in termini materiali ossia spazio-temporali.
«Secondo il fisicalismo, il linguaggio della fisica è il linguaggio universale della scienza e, di conseguenza, ogni conoscenza può essere ricondotta agli enunciati sugli oggetti fisici»
(Rudolph Carnap, Die physikalische Sprache als Universalsprache der Wissenschaft ("Il linguaggio della fisica come linguaggio universale della scienza", 1931)
Più specificatamente, Neurath individua nel linguaggio il campo di indagine eletto della filosofia, poiché a differenza dei problemi metafisici indagati dalla filosofia, il linguaggio ha una caratteristica fisica e pertanto ha il valore di linguaggio universale[1]. Anche secondo Rudolf Carnap, il linguaggio della fisica è un linguaggio universale, in quanto comprende i contenuti di tutti gli altri linguaggi scientifici[2].
In filosofia della mente, il fisicalismo è la dottrina secondo cui tutto ciò che è reale è composto di materia e che la mente (che è reale) è pertanto riducibile alla materia. Il fisicalismo non sostiene che l’unica vera scienza della natura è la fisica, ma che questa è la scienza fondamentale, la più basilare, in quanto ogni processo chimico, per esempio, è riducibile, almeno in linea di principio, a processi fisici. Ad esempio, una pietra e una creatura dotata di mente non differiscono per la natura degli elementi costitutivi ultimi, che sono appunto gli atomi e le molecole, ma per specifiche caratteristiche strutturali non causali che danno luogo a funzioni complesse, prime fra tutte quelle destinate alla sopravvivenza del singolo esemplare e alla sopravvivenza della specie[3].
Pertanto, quando si parla in filosofia della mente di fisicalismo (o materialismo), ciò che si intende è che le menti non sono sostanze metafisiche che fanno parte dell’arredo del mondo allo stesso modo delle sostanze fisiche, ma sono il prodotto dell’attività del cervello[4].