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giurista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gaetano Argento (Cosenza, 28 dicembre 1661 – Napoli, 10 giugno 1730) è stato un giurista e magistrato italiano.
Nacque a Cosenza da una famiglia proveniente dalla vicina località di Rose. Fece i suoi studi a Cosenza, in un ambiente intellettuale gravitante sull'Accademia Cosentina[1]. Si trasferì a Napoli e cominciò a fare pratica forense dapprima nello studio del giureconsulto C. Susanna, successivamente in quello prestigioso di Serafino Biscardi, dove gli fu collega Gian Vincenzo Gravina. Sebbene fosse carente di doti oratorie, aveva una vasta ed approfondita cultura giuridica. Il suo prestigio personale aumentò quando divenne avvocato di Ferdinando de Alarcón y Mendoza. Nel 1695 ereditò lo studio del Biscardi, divenuto fiscale della Regia Camera ; nel suo studio fecero pratica Vico e Pietro Giannone[1].
Dal 1707 fu consigliere del Sacro Regio Consiglio e dal 1708 reggente del Consiglio collaterale, fino ad essere elevato presidente del Regio Consiglio nel 1714. Fu autore del De re beneficiaria (1709) e di varie Consulte.
Fu sepolto nella chiesa di San Giovanni a Carbonara[2] dove, tra il 1730 e il 1733, fu posto il suo monumento funebre, scolpito da Francesco Pagano: il giureconsulto fu ritratto inginocchiato, secondo il progetto di Ferdinando Sanfelice.
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