Loading AI tools
sciatrice alpina italiana (1931-2020) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuliana Minuzzo coniugata Chenal (AFI: [ʃənal]; Vallonara, 26 novembre 1931 – Aosta, 11 novembre 2020) fu una sciatrice alpina, prima italiana vincitrice di medaglia olimpica invernale: si aggiudicò infatti il bronzo nella discesa libera ai Giochi di Oslo del 1952. Quattro anni più tardi fu la prima donna della storia dei Giochi a pronunciare il giuramento olimpico.[1]
Giuliana Minuzzo | |||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Minuzzo legge il giuramento olimpico a Cortina d’Ampezzo nel 1956 | |||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||
Sci alpino | |||||||||||||
Specialità | |||||||||||||
Termine carriera | 1963 | ||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||
| |||||||||||||
Originaria di Vallonara, località del Vicentino all'epoca comune autonomo e oggi frazione di Marostica, crebbe a Valtournenche, in Valle d'Aosta[2]. Si mise in luce a 17 anni giungendo terza nella discesa libera ai campionati italiani del 1949 alle spalle di Celina Seghi e Maria Grazia Marchelli e, a seguire, vincendo all'Abetone la libera della seconda edizione della Coppa Foemina[2], imponendosi subito come rivale a livello nazionale e internazionale della stessa Seghi[2].
L'anno successivo fu seconda in discesa libera e terza in slalom gigante[3] al concorso femminile di Grindelwald (Svizzera) ma, durante la prova di discesa ai campionati italiani del 1950 a Cervinia, si infortunò[3] e rimase lontana dalle competizioni per quasi un anno, fino ai successivi campionati nazionali a Vipiteno, in cui si laureò campionessa italiana, ancora nella discesa[3].
Dopo esser stata allenata dal tecnico federale della FISI Gigi Panei[4], nel 1952 prese parte a tutte e tre le gare femminili di sci alpino previste nel programma dei giochi olimpici di Oslo (Norvegia), risultando 20ª nel gigante con 2'18"2[5], 8ª nello speciale a pari merito con l'austriaca Trude Beiser con 2'15"9[6] e 3ª nella discesa con 1'49"[7], imponendosi così come prima donna italiana a vincere una medaglia alle Olimpiadi invernali[8].
Nel frattempo sposatasi e divenuta madre[9], tornò in nazionale per le olimpiadi invernali del 1956 a Cortina d'Ampezzo. Nel corso di tale edizione dei Giochi fu la prima donna della storia olimpica ‒ sia invernale che estiva ‒ a leggere il giuramento olimpico degli atleti[10]. Ai giochi di Cortina, molte delle cui competizioni valevano anche come prove del mondiale 1956 di sci alpino, Minuzzo giunse quarta sia in discesa libera che in slalom speciale; scese anche nello slalom gigante classificandosi tredicesima[11], nonché alla combinata, quest'ultima valida solo per il campionato mondiale, in cui centrò il bronzo.
Alla terza partecipazione olimpica, a Squaw Valley 1960, vinse ancora una medaglia, il bronzo nello slalom gigante con il tempo totale di 1'40"2[12]. Partecipò anche allo slalom speciale, dove si classificò decima[13].
Continuò l'attività agonistica fino al 1963, anno in cui vinse il suo nono titolo italiano (nello slalom speciale): furono 16, in totale, le medaglie nazionali guadagnate tra vittorie, secondi e terzi posti in tre specialità (slalom gigante, speciale e libera)[14][15][16].
Dopo il ritiro agonistico gestì a lungo un negozio di articoli sportivi a Cervinia[17].
Cinquant'anni dopo il giuramento olimpico di Cortina, in occasione della cerimonia d'apertura dei Giochi invernali 2006 a Torino, Minuzzo consegnò la bandiera olimpica ai rappresentanti degli atleti e dei giudici di gara, e ne resse un lembo durante la lettura dei rispettivi giuramenti[18].
È morta l'11 novembre 2020 ad Aosta due settimane prima di compiere 89 anni[17][19].
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.