Massacro di Sjeverin
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Il massacro di Sjeverin è un complicato caso di sequestro internazionale avvenuto il 22 ottobre 1992 e conclusosi nella tortura e omicidio plurimo di 16 cittadini musulmani di Serbia provenienti dal villaggio di Sjeverin, prelevati inizialmente da un bus di linea serbo in territorio di Bosnia ed Erzegovina, nell'ambito delle guerre iugoslave, quindi seviziati e uccisi nei pressi di Višegrad.
Massacro di Sjeverin | |
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Data | 22 ottobre 1992 |
Luogo | Sjeverin e Mioče |
Stato | Serbia |
Obiettivo | Musulmani serbi |
Responsabili | Paramilitari serbo-bosniaci guidati da Milan Lukić |
Conseguenze | |
Morti | 16 morti |
Per il delitto sono stati condannati dall'ICTY Dragutin Dragićević, Oliver Krsmanović e Milan Lukić[1] per tortura e omicidio a 20 anni di carcere. Đorđe Šević è stato condannato a 15 anni, per gli stessi motivi.
I nomi delle vittime erano Mehmed Šebo, Zafer Hadžić, Medo Hadžić, Medredin Hodžić, Ramiz Begović, Derviš Softić, Medhad Softić, Mujo Alihodžić, Alija Mandal, Sead Pecikoza, Mustafa Bajramović, Hajrudin Sajtarević, Esad Džihić, Ramahudin Ćatović, Idriz Gibović e Mevlida Koldžić.[2] Il crimine gravissimo attualmente non ha ancora ricevuto piena e completa giustizia e riconoscimento dalle autorità serbe di entrambi i paesi, pur essendo ampiamente chiarito.[3]