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Ministero del Giappone Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Ministero dell'ambiente (環境省?, Kankyō-shō, in inglese Ministry of Environment, da cui la sigla MOE) è il dicastero del governo giapponese responsabile della politica nazionale in materia di conservazione ambientale globale, controllo dell'inquinamento e conservazione della natura. Il ministero fu formato nel 2001 dall'Agenzia ambientale di livello sottoministeriale istituita nel 1971. Il Ministro dell'ambiente fa parte del Gabinetto del Giappone ed è scelto dal Primo ministro, solitamente tra i membri della Dieta.[1][2]
Ministero dell'ambiente | |
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Il Ministero dell'ambiente nella sua sede di Chiyoda, Tokyo | |
Stato | Giappone |
Tipo | Ministero statale |
Istituito | 2001 |
Ministro | Shintarō Itō |
Viceministri | Yukari Sato Hirotaka Ishihara |
Sede | Palazzo del Ministero degli affari esteri |
Indirizzo | 2-2-1 Kasumigaseki, Chiyoda, Tokyo |
Sito web | www.env.go.jp/ e www.env.go.jp/en/ |
Nel marzo 2006, l'allora ministro dell'ambiente Yuriko Koike creò una stoffa furoshiki per promuoverne l'uso nel mondo moderno.[3]
Nell'agosto 2011, il Gabinetto del Giappone approvò un piano per istituire un nuovo controllore dell'energia sotto il Ministero dell'ambiente,[4] e il 19 settembre 2012 fu fondata l'Autorità di regolazione nucleare.[5]
Il Ministero dell'ambiente cominciò a patrocinare la campagna Cool Biz nell'estate 2005 come mezzo per contribuire a ridurre il consumo di energia elettrica limitando l'uso dell'aria condizionata e consentendo di indossare un abbigliamento meno formale per l'ufficio. Questa idea fu proposta dall'allora ministro dell'ambiente Yuriko Koike sotto il primo ministro Junichiro Koizumi.
In seguito al terremoto e maremoto del Tōhoku nel marzo 2011, la chiusura di molte centrali nucleari per ragioni di sicurezza determinò carenze di energia. Per risparmiare energia, il governo raccomandò di regolare i condizionatori dell'aria a 28 gradi centigradi, spegnendo i computer non in uso e chiese di spostare i turni di lavoro alla mattina e di prendere più vacanze estive del solito. Il governo lanciò poi una campagna chiamata Super Cool Biz campaign[6] per incoraggiare i lavoratori a indossare tenute appropriate per l'ufficio, ma abbastanza fresche da sopportare la calura estiva. Sono permesse camicie a polo e scarpe da ginnastica, mentre anche i jeans e i sandali sono accettabili in certe circostanze.[7] Il 1º giugno segnò l'avvio della campagna del Ministero dell'ambiente, con annunci a tutta pagina sui giornali e foto dei dipendenti del Ministero che sorridevano in modo piuttosto imbarazzato alla scrivania indossando camicie a polo e camicie kariyushi di Okinawa colorate.[8] La campagna fu ripetuta nel 2012 e nel 2013.[9][10]
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