Monumento ai martiri della rivoluzione fascista
monumento a Bologna, Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il monumento ai martiri della rivoluzione fascista, detto anche sepolcreto fascista, si trova nel campo Chiostro VI del cimitero monumentale della Certosa di Bologna, accanto a Monumento ossario ai caduti della Grande Guerra.
Monumento ai martiri della rivoluzione fascista | |
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Autori | Giulio Ulisse Arata e Ercole Drei |
Data | 1932 |
Materiale | granito di Siena |
Sepoltura | martiri fascisti |
Ubicazione | Cimitero monumentale della Certosa di Bologna, Chiostro VI, nel campo, Bologna |
Coordinate | 44°29′47.87″N 11°18′36.55″E |
Il sepolcreto fu costruito grazie a una sottoscrizione pubblica alla quale parteciparono le personalità più in vista del fascismo bolognese, da Grandi a Federzoni.
In granito di Siena, venne edificato nel chiostro VI della Certosa su progetto dell'architetto Giulio Ulisse Arata, che si avvalse della collaborazione dello scultore Ercole Drei per i rilievi, in particolare le allegorie della Forza e della Gloria. Il monumento venne inaugurato il 28 ottobre 1932, in occasione del decennale della marcia su Roma e si tenne la solenne cerimonia di traslazione nel nuovo sacrario della Certosa delle salme dei 53 caduti per la causa della rivoluzione fascista.
In occasione della sua visita a Bologna nel 1936, Mussolini visitò anche il sepolcreto.[1]
Si presenta come un vasto ipogeo sovrastato dall'Ara dei caduti. All'ingresso del monumento è murata la scritta "Caduti per il fascismo Bologna memore qui li raccoglie e li onora in eterno".
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