Museo diocesano (Andria)
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Il Museo Diocesano “San Riccardo” di Andria è stato istituito il 20 Maggio 1972 con Decreto vescovile da Sua Eccellenza Giuseppe Lanave, vescovo di Andria dal 1969 al 1988.
Museo diocesano | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Andria |
Indirizzo | Via Domenico de Anellis, 46 |
Coordinate | 41°13′35.9″N 16°17′38.7″E |
Caratteristiche | |
Tipo | arte sacra |
Visitatori | 6 986 (2022) |
Sito web | |
Le motivazioni sottese alla sua creazione erano quelle di recuperare, custodire e conservare le opere raccolte nel territorio diocesano al fine di giungere ad una conoscenza approfondita della storia e dell’arte locale.
In continuità con l’opera svolta da Lanave, Mons. Raffaele Calabro, Vescovo di Andria dal 1989 al 2016, emanò un regolamento per il museo diocesano il 4 Gennaio 2005. A Mons. Calabro si deve l’articolazione del Museo in tre sezioni, da realizzarsi nei tre centri della diocesi: Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge. La scelta della nuova sede che doveva ospitare la sezione di Andria, intitolata a San Riccardo, è ricaduta nella sede della Comunità Braccianti, situata nel centro storico e in precedenza palazzo Margiotta. Affinché il progetto redatto su carta dai due Vescovi potesse essere effettivamente realizzato, Mon. Luigi Mansi, attuale Vescovo della Diocesi di Andria, ha manifestato la ferma volontà di portare a compimento i lavori di ammodernamento dell'edificio terminati nel marzo 2019, restituendo alla città un polo museale di grande prestigio. Difatti, il Vescovo ha espresso la volontà di far conoscere e ammirare alle nuove giovani generazioni il vasto patrimonio costituito da segnali di una società cristiana che, attraverso i secoli, ha lasciato numerose tracce di sé, per permettere all'intera comunità di recuperare la propria storia e cultura.
L’immobile è stato oggetto di un accurato intervento di restauro e riqualificazione finalizzato al nuovo allestimento facendo ricorso a risorse finanziarie pubbliche e private derivanti sia dalla Diocesi stessa e messe a disposizione da Mons. Calabro, sia da fondi derivanti dall’8 x mille e sia da fondi europei erogati dalla regione Puglia. Inoltre parte dei fondi è stata devoluta da soggetti privati e dall’amministrazione comunale.