Patrimoni dell'umanità della Bosnia ed Erzegovina
lista di un progetto Wikimedia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Patrimoni dell'umanità della Bosnia ed Erzegovina?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
I patrimoni dell'umanità della Bosnia ed Erzegovina sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Bosnia ed Erzegovina, la quale è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 12 luglio 1993, in qualità di stato successore della Jugoslavia[1].
Al 2022 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono quattro, mentre dieci sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito iscritto nella lista è stato nel 2005 l'area del Vecchio Ponte della città vecchia di Mostar, durante la ventinovesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Due anni dopo, nella trentunesima sessione, il celebre Ponte di Mehmed Paša Sokolović a Višegrad è divenuto il secondo sito bosniaco riconosciuto dall'UNESCO. Il terzo patrimonio, comprendente diversi siti, in comune anche con i paesi confinanti, è l'insieme dei Cimiteri di tombe medievali stećci, incluso nella lista nel 2016 dalla quarantesima sessione del comitato. Il patrimonio aggiunto più di recente è stata l'estensione bosniaca del sito transnazionale Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa, iscritta nella lista nel 2021 durante la quarantaquattresima sessione. Tre siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione, uno naturale; due sono parte di siti transnazionali.