Rimilitarizzazione della Renania
ingresso di forze militari in Renania nel 1936, proibito dal trattato di Versailles / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La rimilitarizzazione della Renania (in tedesco Rheinlandbesetzung) ebbe inizio il 7 marzo 1936, con l'ingresso delle forze militari della Germania Nazista nella Renania smilitarizzata, contravvenendo al trattato di Versailles e ai trattati di Locarno. La manovra militare generò inevitabilmente una crisi diplomatica, che tuttavia non si tradusse subito in uno scontro bellico, anche in virtù del fatto che gli establishment di Francia e Gran Bretagna si opposero fermamente ad un intervento militare.[1]
Rimilitarizzazione della Renania parte degli eventi precedenti la seconda guerra mondiale in Europa | |
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Localizzazione della Renania, come definita dal trattato di Versailles | |
Data | 7 marzo 1936 |
Luogo | Renania, Germania |
Causa | Irruzione delle truppe tedesche in aree demilitarizzate |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Voci di crisi presenti su Wikipedia | |
Dopo la fine della prima guerra mondiale, la Renania passò sotto occupazione alleata. Stando al trattato di Versailles, all'esercito tedesco era vietato l'accesso a tutti i territori ad ovest del fiume Reno, o entro 50 km ad est di esso. I trattati di Locarno del 1925 confermarono lo status di demilitarizzazione permanente della Renania. Nel 1929, il Ministro degli Esteri tedesco Gustav Stresemann negoziò il ritiro delle forze alleate. Gli ultimi soldati lasciarono la Renania nel giugno 1930.
Il 7 marzo 1936, il Cancelliere e Führer Adolf Hitler ordinò alla Wehrmacht l'occupazione della Renania con 20'000 uomini. Francia e Gran Bretagna, seppur allarmate dalla violazione delle disposizioni di Versailles, decisero di non intervenire militarmente.[2]
Il mancato intervento militare di Gran Bretagna e Francia lasciò intendere a Hitler che nessuno dei due paesi avrebbe intralciato la politica estera nazista.[3]
Il 14 marzo 1936, durante un discorso a Monaco, Hitler dichiarò:
«Né le minacce né gli avvertimenti m'impediranno di andare per la mia strada. Seguo la strada che mi è stata assegnata dalla Provvidenza con l'istintiva sicurezza di un sonnambulo.»