Scoiattolo
termine utilizzato comunemente per indicare la specie Sciurus vulgaris / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Scoiattolo[1] è nome comune per riferirsi a varie specie del genere Sciurus della famiglia degli Sciuridi (e di altri generi di questa famiglia, nonché di quella degli Anomaluridi), in particolare a S. vulgaris, lo scoiattolo rosso, e S. carolinensis, lo scoiattolo grigio[2].
A seconda dell'ambiente naturale e della forma del corpo, gli scoiattoli possono essere di tre tipi: arboricoli, che vivono sugli alberi; di terra, che vivono nelle tane scavate nel terreno o in cunicoli (specie durante l'inverno, quando sono in letargo); volanti, che hanno una membrana cutanea speciale (patàgio) per planare e passare in volo tra un albero e l'altro. Il loro scendere a testa in giù ha lo scopo di aumentare l'afflusso di sangue al cervello per aumentare le facoltà mentali e ricordare di stare aggrappati[3] (ne sono un esempio gli anomalùri, roditori sciuromorfi della famiglia degli Anomaluridi[4]).
Gli scoiattoli si nutrono di frutta, frutta secca (noci, nocciole, castagne, ghiande) e funghi, di cui fanno provvista durante la stagione estiva, immagazzinandoli in luoghi sicuri, per averne nei periodi invernali o di scarsità. Dimenticandosene, disperdono i dissemìnuli[5] delle piante. Integrano la dieta con insetti, bruchi e uccellini[3].
Predatori degli scoiattoli sono soprattutto la martora, il gatto selvatico e diverse specie di rapaci.