Serena (... – III secolo), secondo la tradizione cristiana, sarebbe stata la moglie dell'imperatore romano Diocleziano. Venerata come santa e martire, la sua festa liturgica cade il 16 agosto.
Santa Serena di Roma | |
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Martire | |
Nascita | III secolo |
Morte | III secolo ? |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Santuario principale | Chiesa parrocchiale di Foglia |
Ricorrenza | 16 agosto |
Patrono di | Foglia, frazione di Magliano Sabina |
Agiografia e culto
Il Martirologio di Adone e i successivi della Chiesa cattolica fino al Martyrologium Romanum ricordano alla data del 16 agosto: «A Roma, santa Serena, moglie di Diocleziano».
Negli Atti di san Marcello e di santa Susanna si dice che l'imperatrice Serena sia intervenuta per difendere i cristiani dalla persecuzione scatenata dal marito. Per questo la tradizione vuole che Serena sia stata ripudiata e in seguito sia morta martire proprio nelle persecuzioni attuate da Diocleziano.
Secondo fonti dell'epoca[1], nel periodo delle persecuzioni dioclezianee la moglie di Diocleziano si chiamava Prisca. Serena sarebbe stata dunque moglie di Diocleziano prima di lei e prima che questi divenisse imperatore.
Secondo altre fonti, Serena non morì martire ma terminò i suoi giorni in esilio a Foglia, oggi frazione di Magliano Sabina. È patrona del paese e a lei è dedicata la chiesa parrocchiale. In un'urna d'argento sono conservati i presunti resti del suo corpo.
L'esistenza di santa Serena è considerata dubbia ed è stata eliminata dal più recente Martirologio Romano.
Note
Collegamenti esterni
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