Sessualità in Giappone
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La sessualità in Giappone si è sviluppata separatamente dal resto del continente asiatico: i giapponesi non hanno mai adottato per se stessi la visione confuciana del matrimonio, e la monogamia non è stata considerata valore costitutivo apprezzabile.
Gli uomini sposati nei secoli hanno ricercato il piacere dalla cortigiana di turno; la prostituzione ufficializzata dallo Stato ha una lunghissima ed apprezzata storia in Giappone. Durante l'ultimo miracolo economico negli anni ottanta del secolo scorso le spese incorse per la partecipazione agli spettacoli serali negli host club, in locali privati per soli uomini, erano deducibili dalle tasse.
L'omosessualità è stata più comune nei tempi antichi piuttosto che oggi, dove all'interno di alcune situazioni sociali rimane un tabù. La pornografia giapponese è conosciuta ed ha un impatto mediatico in tutto il mondo, tradotta ed esportata massicciamente quasi ovunque grazie anche all'ampia gamma di temi sessuali trattati. Nelle maggiori città vi è una sottocultura fetish particolarmente brillante e viva. Infine il calo del desiderio sessuale riscontrato negli ultimi anni in tutti gli strati sociali della popolazione più giovane è stato visto come la causa principale del basso tasso di natalità con conseguente arretramento della crescita demografica[1].