Sordità
diminuzione, o perdita dell'udito / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La sordità è la disfunzione o lesione dell'apparato uditivo che comporta una riduzione più o meno grave dell'udito. Può essere causata da: malattia, esposizione eccessiva ai rumori, assunzione di determinati farmaci e antibiotici, lesioni all'orecchio. La patologia interessa il genere umano ed animale; può presentarsi già alla nascita oppure durante la vita, a seguito di un trauma.
Sordità | |
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Simbolo internazionale della sordità | |
Specialità | otorinolaringoiatria |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 389 |
ICD-10 | H90 e H91 |
MeSH | D034381 |
MedlinePlus | 003044 |
eMedicine | 994159 |
Viene detta anche «handicap della comunicazione» e «handicap invisibile», in quanto non immediatamente percepibile dall'ambiente esterno.[1]
La valutazione clinica della sordità avviene attraverso collaborazione di un otorinolaringoiatra, audiologo, genetista clinico, e altri specialisti in quanto la sordità può essere legata a fattori di varia natura come fattori cardiaci, neurologici, tiroidei ed altri. La storia medica, ottenuta attraverso il raggruppamento delle informazioni riguardanti il paziente e quindi con un lavoro olistico di équipe, è fondamentale perché la sordità può scaturire da elementi come la prematurità, iperbilirubinemia, sottopeso alla nascita, meningite ed altro. La diagnosi si effettua entro i primi 6 mesi di vita quando il cervello presenta ancora quella plasticità indispensabile all’acquisizione del linguaggio che progressivamente inizia a venir meno a partire dai 3 anni di vita. Lo sviluppo di apparecchiature audiometriche altamente specializzate ha permesso l’esecuzione dello screening neonatale e l’analisi della funzione uditiva nel corso della degenza post-partum entro il terzo giorno di vita. Questa novità ha permesso le diagnosi precoci e di conseguenza anche gli interventi. Vi sono due tipi fondamentali di perdita di udito. Da un lato il tipo sindromico, ammontante a circa il 30% dei casi, che associa la perdita dell’udito ad altre malattie comorbide o anomalie corporee, mentre il restante 70% è di tipo non sindromico e quindi la perdita dell’udito non può essere associata ad altre patologie. La struttura del cervello che merita maggiore attenzione è la coclea in quanto sede fondamentale nello sviluppo dell’apparato uditivo.