Trattato Adams-Onís
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Il trattato Adams-Onís, detto anche trattato transcontinentale del 1819[1], risolse una disputa territoriale in Nord America tra gli Stati Uniti e la Spagna.
Il trattato fu il risultato di un incremento delle tensioni tra i due stati riguardo diritti territoriali nel nuovo mondo. Oltre a consegnare la Florida agli Stati Uniti, il trattato stabiliva una disputa di confine lungo il Sabine River in Texas e affermava territorio degli Stati Uniti quello compreso tra le Montagne Rocciose e l'oceano Pacifico in cambio di una somma per i residenti pari a 5.000.000 di dollari, oltreché ogni rinuncia sul Texas ad occidente del Sabine River e delle altre aree spagnole.
Il trattato confinario rimase in vigore fino al 1848 quando, in seguito alla sconfitta messicana nella guerra messico-statunitense, il nuovo confine venne spostato all'incirca ove corre il confine odierno tra i due paesi (una piccola porzione di territorio, comprendente le città di Tucson ed El Paso venne venduto, il 30 dicembre 1853, agli Stati Uniti da parte del Messico nell'affare noto come acquisto Gadsden).