Villa Valmarana (Lisiera)
villa palladiana in Lisiera, Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Villa Valmarana, situata nel centro di Lisiera di Bolzano Vicentino, è una villa veneta originariamente progettata dall'architetto Andrea Palladio intorno al 1563.[1] Il progetto di Palladio fu realizzato, come successe anche in altri casi, solo parzialmente; l'edificio è stato in buona parte ricostruito dopo le pesanti distruzioni della seconda guerra mondiale. È dal 1996 tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, assieme alle altre ville palladiane del Veneto.[2]
Villa Valmarana (Lisiera) | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Bolzano Vicentino |
Coordinate | 45°34′47.28″N 11°36′37.08″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1539 - 1587 |
Ricostruzione | trasformato |
Stile | palladiano |
Realizzazione | |
Architetto | Andrea Palladio |
Committente | Gianfrancesco Valmarana |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Villa Valmarana | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Architettonico |
Criterio | C (i) (ii) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1996 |
Scheda UNESCO | (EN) City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto (FR) Scheda |
La villa che vediamo oggi è molto diversa da quella progettata da Palladio per Gianfrancesco Valmarana. Un'idea del progetto palladiano è resa nell'incisione dei Quattro libri dell'architettura (1570), che mostra una struttura con doppio ordine di logge serrate da torricelle su entrambi i fronti, ma il disegno in questo caso mostra — ancora più che altrove — diverse incertezze e imprecisioni.[1]
In ogni caso il cantiere della villa si interrompe nel 1566 per la morte di Gianfrancesco e viene probabilmente concluso in economia dal nipote Leonardo Valmarana (figlio di suo fratello Giovanni Alvise), committente della cappella Valmarana in Santa Corona a Vicenza ed erede del grande palazzo palladiano di famiglia in città, Palazzo Valmarana. Il secondo ordine delle logge non venne mai costruito e il settore mediano fu concluso con una specie di attico.[1]
Quasi distrutta (come il palazzo omonimo di Vicenza) dai bombardamenti angloamericani nel corso della seconda guerra mondiale, la villa è stata ricostruita.[1] Nel 1996 è stata inserita nel patrimonio dell'umanità "Città di Vicenza e ville palladiane del Veneto" dall'UNESCO.[2]
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