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Adriano Bernardini
arcivescovo cattolico e diplomatico italiano (1942-2025) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Adriano Bernardini (Piandimeleto, 13 agosto 1942 – Roma, 11 settembre 2025) è stato un arcivescovo cattolico e diplomatico italiano.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nacque a Monastero, frazione di Piandimeleto, in provincia di Pesaro e Urbino e diocesi di Montefeltro, il 13 agosto 1942.
Formazione e ministero sacerdotale
All'età di 11 anni entrò nel seminario minore di Pennabilli, nella diocesi natale, dove conseguì la licenza media; proseguì negli studi ginnasiali e liceali presso il Pontificio Seminario Romano Minore, dove ottenne la maturità classica. Continuò la formazione al sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, frequentando i corsi alla Pontificia Università Lateranense, dove conseguì il baccalaureato teologico, la specializzazione e il dottorato in diritto canonico. Oltre alla lingua madre italiana parlava inglese, spagnolo e francese.
Il 31 marzo 1968 ricevette l'ordinazione presbiterale, per la diocesi di Roma, dal cardinale Egidio Vagnozzi, presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede.
Fu inviato alla Pontificia accademia ecclesiastica, dove si formò per entrare nel servizio diplomatico della Santa Sede, operando presso le rappresentanze pontificie in Pakistan e in Angola, paese quest'ultimo dal quale fu espulso nel 1975 durante la guerra civile. Proseguì con le missioni diplomatiche in Giappone, Venezuela e Spagna.[1] Nel gennaio 1989 fu nominato incaricato d'affari nella nunziatura apostolica in Cina (Taiwan).[2]
Ministero episcopale

Il 20 agosto 1992 papa Giovanni Paolo II lo elevò ad arcivescovo titolare di Faleri e lo nominò nunzio apostolico in Bangladesh. Il 15 novembre seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella cappella del Pontificio Seminario Romano Maggiore, dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, co-consacranti gli arcivescovi Josip Uhač, segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, e Remigio Ragonesi, vicegerente della diocesi di Roma.[3]
Il 15 giugno 1996 fu trasferito come nunzio apostolico in Madagascar, Mauritius e Seychelles. Il 24 luglio 1999 fu nominato nunzio apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia nonché delegato apostolico per Birmania, Malaysia, Laos e Brunei.
Il 26 aprile 2003 Giovanni Paolo II lo nominò nunzio apostolico in Argentina; l'incarico fu letto da alcuni analisti locali come legato all'esigenza di rafforzare nel paese le posizioni conservatrici, delle quali era in quegli anni portavoce il cardinale Angelo Sodano.[4] Durante gli anni di nunziatura in Argentina si distinse per le proprie posizioni di destra;[5] di quel periodo vengono in seguito ricordate le critiche verso il cardinale Jorge Mario Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, da lui definito un uomo enfermo de poder (in italiano "malato di potere").[6]
Fu accusato di aver speso somme eccessive per i lavori di restauro di Palazzo Fernández Anchorena, acquistato nel 1938 da donna Adelia María Harilaos de Olmos e donato da questa nobildonna alla Chiesa nel 1947, perché divenisse sede della nunziatura apostolica nella capitale argentina. Le spese effettuate per la ristrutturazione dello stabile, che versava ormai in stato di fatiscenza e necessitava urgenti restauri, in realtà non furono a carico della Santa Sede né di istituzioni ecclesiastiche locali, ma interamente pagate da una fondazione cattolica statunitense, con parte del danaro messo a disposizione per quest'opera impiegato per opere di carità a favore dei poveri.[7]
Alcuni ebbero inoltre da ridire contro la sua dura opposizione alla nomina di diversi candidati all'episcopato presentati dal cardinale Jorge Mario Bergoglio, tra questi mons. Gustavo Oscar Zanchetta, poi promosso all'episcopato dallo stesso papa Bergoglio nel 2013 e condannato per violenza sessuale nel 2022 dal tribunale penale argentino,[8][9] per seguire con un popolare vescovo locale, paladino di una visione pauperistica della Chiesa, mons. Fernando María Bargalló, che nel 2012 finì immortalato abbracciato a una donna nelle acque caraibiche.[7][10] Di particolare rilievo furono le sue posizioni in difesa dell'istituzione del papato e della Sede Apostolica espresse per esempio in un'omelia nella festa della Cattedra di San Pietro il 22 febbraio 2011.[11]
Il 15 novembre 2011 papa Benedetto XVI lo nominò nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino; anche in questo caso la nomina fu vista come quella di un "castigamatti" in grado di opporsi ai settori della Chiesa cattolica che "rema[va]no contro" le posizioni del papato di Benedetto XVI.[11]
Altri provvedimenti del suo mandato in Italia che ebbero un certo risalto furono la rimozione di mons. Francesco Miccichè dalla diocesi di Trapani, avvenuta il 16 maggio 2012 per presunti legami con la massoneria, nonostante l'interessato si dichiarasse pubblicamente "parte lesa",[12] la rimozione nel 2015 del vescovo di Albenga-Imperia mons. Mario Oliveri, punto di riferimento dei circoli del tradizionalismo cattolico italiano e ritenuto responsabile di avere accolto e portato al sacerdozio soggetti molto problematici e averne accolti altri, già preti, incardinandoli nella sua diocesi.[13] Nel 2013 curò il delicato caso dell'abbazia territoriale di Montecassino, a cui fu limitata la giurisdizione episcopale dell'abate ordinario sul territorio e passata al vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, in seguito agli scandali, poi divenuti di pubblico dominio, legati alla controversa figura dell'abate Pietro Vittorelli[14][15] e alla drastica diminuzione del numero dei monaci residenti nel complesso abbaziale, ridotti in quegli anni ad appena 8.
A un anno di distanza dalla sua nomina a nunzio apostolico in Italia fu eletto al soglio di Pietro il cardinale Jorge Mario Bergoglio, con il quale intercorsero buoni rapporti di collaborazione nei loro nuovi rispettivi ruoli, tanto che, più volte, il Sommo Pontefice gli fece visita privata a sorpresa presso Villa Giorgina, sede della nunziatura apostolica.
Il 5 settembre 2017 si congedò dalla Repubblica di San Marino[16] e, il 12 dello stesso mese, papa Francesco accettò la sua rinuncia all'incarico per raggiunti limiti d'età. Il successivo 4 ottobre lo stesso pontefice lo nominò membro della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, incarico al quale adempirà sino alle soglie dell'80º anno di età, svolgendo nel mentre il ministero di confessore presso la chiesa romana della Gran Madre di Dio.
Cultore dell'arte, nel 2018 fu allestito un nuovo salone nel museo diocesano del Montefeltro,[17] dove furono esposti i preziosi manufatti da lui ricevuti in omaggio nel corso degli anni da sovrani e capi di stato durante le sue missioni diplomatiche e da lui tutti donati al patrimonio artistico ecclesiale, tra cui diverse opere artistiche ricevute in dono dal re di Thailandia, dal re di Cambogia e dal sultano del Brunei.
Morì l'11 settembre 2025, a Roma, all'età di 83 anni presso la casa di cura Villa del Rosario.[18] Le esequie vennero celebrate il 15 settembre nella chiesa di Monastero di Piandimeleto[19] da mons. Domenico Beneventi, vescovo di San Marino-Montefeltro, con l'omelia di commiato pronunciata da padre Ariel S. Levi di Gualdo, collaboratore e segretario privato del defunto.[20]
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Genealogia episcopale e successione apostolica
Riepilogo
Prospettiva
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Vescovo Eugène de Mazenod, O.M.I.
- Cardinale Joseph Hippolyte Guibert, O.M.I.
- Cardinale François-Marie-Benjamin Richard de la Vergne
- Cardinale Pietro Gasparri
- Cardinale Clemente Micara
- Cardinale Antonio Samorè
- Cardinale Angelo Sodano
- Arcivescovo Adriano Bernardini
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Paulinus Costa (1996)
- Arcivescovo Moses Montu Costa, C.S.C. (1996)
- Arcivescovo Nicholas Chia (2001)
- Vescovo Peter Hla (2001)
- Vescovo Francis Daw Tang (2002)
- Vescovo John Hsane Hgyi (2003)
- Vescovo Paul Tan Chee Ing, S.I. (2003)
- Vescovo Marcelo Raúl Martorell (2006)
- Vescovo Mariano Anastasio Moreno García, O.S.A. (2008)
- Vescovo José Slaby, C.SS.R. (2009)
- Vescovo Victor Selvino Arenhart (2009)
- Vescovo Marcelo Alejandro Cuenca Revuelta (2010)
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Onorificenze
Onorificenze straniere
«È un saluto ricco di gratitudine quello che San Marino rivolge al monsignore, nunzio apostolico e decano del corpo diplomatico presso la Repubblica dal 2012»
— Città di San Marino, 5 settembre 2017[21]
— Città di San Marino, 5 settembre 2017[21]
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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