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Agilmondo
sovrano longobardo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Agilmondo (o Agilmundo o Agelmundo) (fl. IV-V secolo) fu re dei Longobardi tra la fine del IV e l'inizio del V secolo.
Fu primo re dei Longobardi (mentre il padre e lo zio erano duces), eletto per imitare l'istituzione monarchica degli altri popoli.[1]
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Biografia
Agilmondo è il primo re storico, dopo i mitici fratelli Ibor e Aio, riportato dalla tradizione longobarda, tramandata nell'Origo gentis Langobardorum. Figlio di Aione e nipote di Ibor, divenne sovrano sul finire del IV secolo, quando il suo popolo si insediò nel Norico (l'attuale Bassa Austria) dopo una migrazione plurisecolare e regnò, sempre secondo il mito, trentatré anni.
Appartenente alla stirpe dei Guginghi, un nome che sembra alludere alla lancia di Odino Gungnir,[2] Agilmondo venne dalla tradizione successiva considerato figlio del mitico Aio, personificando la continuità del popolo e dei suoi capi. La sua ascesa al trono segnò lo sviluppo di una forte istituzione monarchica tra i Longobardi, senza che questa annullasse comunque l'autonomia dei vari duchi.
Si ritiene che Agilmondo abbia guidato i Longobardi negli scontri con gli Unni, indicati dalle fonti longobarde come "Bulgari"; cadde in battaglia e sua figlia fu fatta schiava. Il mito fa anche riferimento a uno scontro con le Amazzoni.
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Note
Bibliografia
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