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Alfonso Gomez-Rejon

regista statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Alfonso Gomez-Rejon
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Alfonso Gómez-Rejón (Laredo, 6 novembre 1972) è un regista statunitense di origini messicane, attivo in campo televisivo e cinematografico.

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Alfonso Gómez-Rejón nel 2015

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Figlio di genitori di origini messicane, è nato e cresciuto a Laredo, Texas, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti d'America.[1] Riceve il suo Bachelor of Fine Arts alla Tisch School of the Arts dell'Università di New York e si specializza in sceneggiatura al Conservatorio dell'American Film Institute.[2]

Inizia la sua carriera lavorando come assistente personale di Alejandro González Iñárritu, Martin Scorsese, Nora Ephron e Robert De Niro sul set,[3] prima di passare al lavoro di regista di seconda unità in film come Babel, Julie & Julia e Argo.[2] Il suo lavoro nel trovare le comparse locali per Babel lo porta all'attenzione di Ryan Murphy, che lo assume per trovare delle comparse balinesi per il suo film Mangia prega ama.[4] Murphy l'ha fatto poi esordire come regista con alcuni episodi di una serie televisiva da lui creata, Glee,[4] Per il primo episodio della terza stagione di American Horror Story, un'altra serie creata da Murphy, Gómez-Rejón è stato candidato ai Premi Emmy 2014.[5]

Lo stesso anno, dirige il suo primo lungometraggio per il cinema, l'horror The Town That Dreaded Sundown, prodotto da Murphy e Jason Blum; il film è un meta-seguito de La città che aveva paura (1976). Vince poi il Gran premio della giuria: U.S. Dramatic al Sundance Film Festival 2015 col suo secondo lungometraggio, la commedia indipendente Quel fantastico peggior anno della mia vita.[6]

Dirige poi Edison - L'uomo che illuminò il mondo, sulla cosiddetta "guerra delle correnti" tra Thomas Edison e George Westinghouse, interpretati rispettivamente da Benedict Cumberbatch e Michael Shannon. Poco dopo la sua anteprima nel 2017, il film cade in un limbo a causa delle molteplici accuse di violenza e molestie sessuali che ne colpiscono il produttore, Harvey Weinstein, il quale peraltro aveva notevolmente alterato la visione di Gómez-Rejón.[7] Il film viene salvato dall'intervento di Martin Scorsese, che fornisce a Gómez-Rejón i fondi necessari per completarne la post-produzione e rigirare alcune scene chiave, finendo con l'uscire due anni più tardi, nel 2019.[7]

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Filmografia

Cinema

Televisione

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Note

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