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Americo-liberiani
gruppo etnico in Liberia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gli Americo-liberiani (chiamati anche Congo o Congau[2]) sono un gruppo etnico liberiano di origine afroamericana. Fanno risalire la loro ascendenza agli africani nati liberi e precedentemente ridotti in schiavitù, che emigrarono nel XIX secolo dal continente americano verso l'Africa occidentale, per diventare i fondatori dello stato della Liberia.
Sebbene i termini "americo-liberiano" e "congo" avessero definizioni distinte nel XIX secolo, attualmente sono intercambiabili. La designazione "Congo" per la popolazione americo-liberiana divenne di uso comune quando 5.000 Congos (ex schiavi del bacino del Congo, che furono liberati dagli inglesi e dagli americani dalle navi negriere dopo la proibizione della tratta degli schiavi africani) oltre a 500 immigrati delle Barbados, vennero integrati nell'identità americo-liberiana.[3][2]
Gli americo-liberiani dell'alta borghesia guidarono i settori politici, sociali, culturali ed economici del paese e governarono il nuovo stato dal 1800 fino al 1980 come una minoranza piccola ma dominante. Sotto la guida americo-liberiana, il paese rimase relativamente stabile, sebbene gli americo-liberiani e i popoli indigeni della Liberia mantenessero esistenze in gran parte separate e raramente si sposassero tra loro.[4] Tuttavia il presidente William Tubman sfidò lo status quo e difese la causa delle tribù dell’interno contro l’oligarchia consolidata,[5][6] e nel 1980 Samuel Doe divenne il primo presidente non americo-liberiano della Liberia.
Oggi gli americo-liberiani sono uno dei tanti gruppi etnici della Liberia, dove compongono circa il 5% della popolazione.
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