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Anémic Cinéma
film del 1926 diretto da Marcel Duchamp e Man Ray Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Anémic Cinéma è un cortometraggio d'avanguardia del 1926 di Marcel Duchamp, realizzato con la collaborazione di Man Ray; viene ritenuto una pietra miliare del dadaismo.[1][2][3]
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Trama
Riepilogo
Prospettiva
Il filmato mostra nove dischi di cartone con delle spirali disegnate sopra che vengono fatti ruotare alternandoli a un altro gruppo di dieci dischi sui quali sono incise alcune frasi; i due gruppi di dischi si alternano sullo schermo girando in direzioni opposte e a velocità variabili. I dischi con le spirali producono un effetto ottico tridimensionale di una pulsazione che sembra entrare e uscire dallo schermo.[4]
Le frasi scritte sono:
(francese)
«
- Bains de gros thé pour grains de beauté sans trop de Bengué.
- L'enfant qui tète est un souffleur de chair chaude et n'aime pas le chou-fleur de serre chaude.
- Si je te donne un sou me donneras-tu une paire de ciseaux?
- On demande des moustiques domestiques (demi-stock) pour la cure d'azote sur la Cote d'Azur.
- Inceste ou passion de famille, à coups trop tirés.
- Esquivons les ecchymoses des esquimaux aux mots exquis.
- Avez vous deja mis la moëlle de l'épée dans le poële de l'aimée?
- Parmi nos articles de quincaillerie paresseuse, nous recommandons le robinet qui s'arrête de couler quand on ne l'écoute pas.
- L'aspirant habite Javel et moi j'avais l'habite en spirale.»
(italiano)
«
- Bagni di tè grosso per nei senza troppo Bengué (Bengué o BenGay era un analgesico inventato dal dottore francese Jules Bengué)
- Il bambino che poppa è un soffiatore di carne calda e non ama il cavolfiore di serra calda
- Se ti do un soldo mi darai un paio di forbici?
- Si chiedono delle zanzare domestiche - mezzo stock - per la cura d'azoto sulla Costa Azzurra
- Incesto o passione di famiglia, tirati a colpi eccessivi
- Schiviamo i lividi degli eschimesi con squisite parole
- Avete già messo il midollo della spada nella padella dell'amata?
- tra i nostri articoli di ferramenta pigra, raccomandiamo il rubinetto che smette di perdere quando non lo si ascolta
- L'aspirante abita a Javel e io avevo l'abitato in spirale»
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Caratteristiche
Il titolo del film è composto da due parole che sono una anagramma dell'altra[2] oltre che un quasi palindromo[4]. Il "cinema anemico" era un cinema privo di senso svuotato, in linea con le idee sovversive del dadaismo.[senza fonte] Il fatto che però venne girato dopo la fine del movimento (che si sciolse spontaneamente nel 1923) lo pone a metà strada tra le avanguardie e il cinema "puro", forse ascrivibile al movimento surrealista.
Il film però, contrariamente al titolo, non è debole, anzi ha la forza di stordire lo spettatore[5]. Leggere le frasi scritte risulta molto difficile, ma quando ci si riesce ecco che il loro senso si rivela beffardo, tipico dell'artista dissacratore.
Il copyright del film è di Rrose Sélavy, pseudonimo di Duchamp.[4]
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Curiosità
- Le spirali rotanti vennero citate da Alfred Hitchcock nei titoli di testa del film La donna che visse due volte, del 1958.[senza fonte]
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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