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Anidride solforica

composto chimico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Anidride solforica
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Il triossido di zolfo o anidride solforica è un composto chimico corrosivo che reagendo con acqua produce acido solforico, essendo la sua anidride. Esiste in tre forme: le forme α e β sono dei solidi in condizioni normale, mentre la forma γ è un liquido. Il triossido di zolfo gassoso presente nell'atmosfera rappresenta la causa primaria delle piogge acide.

Disambiguazione – Se stai cercando il gruppo ortogonale SO(3) in matematica, vedi Gruppo ortogonale.
Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Fatti in breve Nome IUPAC, Nomi alternativi ...

Dal punto di vista strutturale si tratta di una molecola trigonale planare (stato gassoso) ipervalente. Il doppio legame S=O misura 142 pm.

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Forme strutturali

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Modello a sfere e bastoncini di γ-SO3

La molecola γ-SO3 rappresenta un trimero ciclico con punto di fusione 16,8 °C. La forma α-SO3 è di aspetto fibroso e strutturalmente è un polimero alle cui estremità presenta gruppi OH. È un solido con punto di fusione 62,3 °C. La molecola β-SO3 è un solido dall'aspetto simile alla forma α, ma è un idrossi-polimero che fonde a 32,5 °C. Le forme β e γ hanno punto di ebollizione 44,45 °C, mentre la forma α si decompone a 50 °C. β-SO3 e γ-SO3 sono instabili e tendono a convertirsi in α-SO3 per la presenza di tracce di acqua.[2]

Il riscaldamento dell'anidride solforica α fino al suo punto di fusione provoca un improvviso aumento della pressione di vapore in grado di generare quella che viene definita "esplosione alfa".

L'anidride solforica è fortemente igroscopica e il calore di idratazione sviluppato è in grado di infiammare materiali quali il legno e il cotone.[2]

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Proprietà chimiche

Riepilogo
Prospettiva

La reazione di formazione di una mole di anidride solforica (P = 1 atm, T = 298,15 K) a partire dagli elementi nei rispettivi stati standard è:

che condotta in una bomba calorimetrica (a volume costante), sviluppa 397 kJ per ogni mole di SO3 che si forma.

L'anidride solforica reagisce con l'acqua producendo acido solforico:

con sviluppo di 87,895 kJ/mol. Alla temperatura di circa 340 °C si instaura un equilibrio in cui tutte e tre le specie sono presenti in concentrazioni significative.

Il triossido di zolfo reagisce col dicloruro di zolfo producendo l'importante reagente cloruro di tionile:

L'equilibrio di dissociazione gassosa

assume un ruolo di un certo rilievo termodinamico a temperature superiori a 779 °C.

Reagisce con i solfiti per dare tiosolfati.

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Sintesi e usi

Riepilogo
Prospettiva

A livello di laboratorio è possibile ottenere l'anidride solforica effettuando la pirolisi del bisolfato di sodio, processo che consta in due stadi in cui l'intermedio di reazione è il pirosolfato di sodio:

a T = 315 °C:
a T = 460 °C:

La sintesi industriale prevede invece l'ossidazione dell'anidride solforosa prodotta normalmente dalla combustione della pirite o dello zolfo, con ossigeno atmosferico a temperature comprese tra i 400-600 °C e in presenza dei catalizzatori pentossido di vanadio (V2O5) o platino.

Gli usi principali riguardano la sintesi dell'acido solforico e dell'oleum; nel primo caso il gas viene assorbito in torri contenenti una soluzione concentrata di acido solforico al 98-98,3% se si vuole ottenere acido solforico al 100% mentre nel secondo caso si è soliti utilizzare acido solforico puro. Il triossido di zolfo viene anche utilizzato come agente solfonante in particolare nell'industria dei coloranti.

In alternativa, è possibile sintetizzare l'anidride solforica in laboratorio attraverso il riscaldamento di una miscela di anidride fosforica e acido solforico, secondo il seguente equilibrio:

Il risultato sarà anidride solforica gassosa, che per l'utilizzo deve essere quindi condensata, e acido fosforico.

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Precauzioni e rischi

L'anidride solforica è un composto chimico molto pericoloso a causa della sua reattività.

Essa infatti fuma fortemente all'aria ed esercita un'energica azione disidratante su molte sostanze organiche, carbonizzandole. Se inalata, può reagire con l'acqua delle mucose nasali e della saliva trasformandola in acido solforico (H2SO4).

Può inoltre provocare il cancro (H350).

Note

Voci correlate

Altri progetti

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