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Apparato per deviatoi manuali

Apparato di sicurezza ferroviario Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Apparato per deviatoi manuali
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In ambito ferroviario si definisce apparato per deviatoi manuali (abbreviato ADM),[1][2] una tipologia di apparato di sicurezza facente parte della famiglia degli apparati semplificati a chiave[3] (abbreviato ASC)[4] dove il vincolo meccanico di sicurezza tra deviatoio e segnalamento luminoso era dato dalle chiavi dei fermascambi e fermadeviatoi.

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Veduta laterale dell'ADM della stazione di Noto in Sicilia
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Caratteristiche

Riepilogo
Prospettiva

Gli ADM avevano caratteristiche molto simili agli apparati centrali elettrici a leve individuali, ma senza prevedere deviatoi centralizzati; al contrario, avevano il controllo, seppur primitivo, della fermascambiatura dei deviatoi a mano.[5][6][5] Il collegamento di sicurezza era dato dalla presenza delle chiavi FS 44, prelevate dal fermascambio o dall'eventuale unità bloccabile del fermadeviatoio FS 55, nella serratura del banco.[5] Un singolo apparato si componeva del banco di manovra con le leve per segnali e itinerari, non colorate a differenza degli ACE, mentre le serrature per le chiavi erano disposte su una parete verticale perpendicolare al banco.[5][6]

Formazione degli itinerari

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Rappresentazione schematica di un impianto dotato di ADM tipo SASIB

Gli itinerari venivano formati manovrando a mano i deviatoi del piazzale nella posizione voluta dal deviatore o dal Dirigente Movimento stesso, inserendo la chiave di risulta estratta dal fermascambio nell'apparato, realizzando il vincolo di sicurezza.[7] Una volta completata l'operazione di manovra di tutti i deviatoi per quell'itinerario o instradamento e verificati i collegamenti di sicurezza, si poteva bloccare il percorso e manovrando il segnale a via libera tramite le leve sul banco di manovra.[5]

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Esercizio

Data la natura di questa tipologia di apparati, questi non erano particolarmente adatti a stazioni con ampi piazzali e grandi volumi di traffico a causa della complessità e lunghezza delle operazioni di formazione degli itinerari; negli anni sono stati gradualmente sostituiti da apparati più moderni e versatili quali gli ACEI e ACC,[7] rimanendo in servizio solo su linee a scarso traffico o in scali merci.[5] All'inizio degli anni 2000 alcune delle ultime località di servizio dotate di ADM erano Civitavecchia, Valenza, Avellino e Roma San Lorenzo[5] mentre risultava ancora attivo al 2014 quello presente a Spinazzola, capolinea della linea da Barletta ancora gestita in Dirigenza Unica.[6]

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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