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Arcidiocesi di Gortina

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Arcidiocesi di Gortina
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L'arcidiocesi di Gortina (in latino: Archidioecesis Gortyniensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Fatti in breve Gortina Sede arcivescovile titolareArchidioecesis GortyniensisPatriarcato di Costantinopoli, Arcivescovo titolare ...
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Storia

Riepilogo
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Gortina è l'antica sede metropolitana di Creta. I suoi resti archeologici si trovano nel territorio del moderno comune di Gortyna, nei pressi del capoluogo Agioi Deka (in italiano: Santi Dieci). Il nome di questa località si fa risalire ai dieci martiri che subirono il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Decio.[1]

Seguendo quanto affermato dalla lettera a Tito 1,5[2] la tradizione cristiana attribuisce a san Tito, discepolo di san Paolo, l'evangelizzazione dell'isola di Creta. Così lo ricordava il Martirologio Romano al 4 gennaio: «In Creta natalis sancti Titi, qui, ab Apostolo Paulo Episcopus Cretensium ordinatus, et, post praedicationis officium fidelissime consummatum, finem beatum adeptus, in ea sepultus est Ecclesia, ubi a beato Apostolo dignus minister fuerat constitutus».[3]

Diverse furono le sedi suffraganee dipendenti dal metropolita di Gortina. La più antica lista dei suffraganei cretesi è quella delle sottoscrizioni degli atti del secondo concilio di Nicea del 787, dove appaiono 11 vescovi suffraganei, e precisamente quelli di Lampa, Iraclio (Hérakleion), Cnosso, Cidonia, Cisamo, Subrita, Fonice (Phoinix), Arcadia, Eleuterna, Cantano e Chersoneso.[4] Una Notitia Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli databile al IX secolo riporta il medesimo elenco ad eccezione delle sedi di Iraclio e di Fonice, sostituite dalle diocesi di Setea e di Ierapetra, mantenendo inalterato il numero complessivo delle diocesi suffraganee.[5]

A partire dalla prima metà del IX secolo Creta fu invasa ed occupata dagli Arabi e la città di Gortina distrutta. Durante l'assedio di Gortina trovò la morte il metropolita Cirillo, venerato come santo dalla Chiesa. Il suo successore, Basilio II, impedito a risiedere nell'isola, trovò rifugio a Costantinopoli e successivamente fu trasferito alla sede metropolitana di Tessalonica. È noto un terzo arcivescovo cretese nel periodo arabo, Basilio III, che prese parte al concilio di Costantinopoli dell'879 che riabilitò il patriarca Fozio. Se ne deduce che, benché nell'impossibilità di risiedere a Creta, il titolo metropolitano di Gortina fu assegnato anche durante l'occupazione araba. Con la distruzione di Gortina, i metropoliti assunsero il titolo di "metropoliti di Creta", già documentato tuttavia nel concilio del 787.[6]

Nel 961 i Bizantini riconquistarono l'isola e restaurarono la gerarchia ecclesiastica. Da questo momento i metropoliti posero la loro residenza nella città di Candia. Con l'inizio della dominazione veneziana sull'isola (XIII secolo), i metropoliti furono costretti a lasciare Creta e a vivere in esilio, fino al XVII secolo, quando ai Veneziani subentrarono gli Ottomani, coi quali fu ristabilita la sede dei metropoliti ortodossi a Candia.

Dal XVIII secolo Gortina è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 12 gennaio 1987.

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Cronotassi

Riepilogo
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Vescovi e metropoliti di Gortina/Creta

Il seguente elenco riporta i nomi dei vescovi e metropoli di Gortina dalla fondazione fino agli inizi della dominazione veneziana a Creta (I-XII secolo). La scoperta di un synodicon della Chiesa di Subrita ha contribuito ad arricchire la lista dei metropoliti cretesi del secondo periodo bizantino (X-XII secolo).

Con sede a Gortina

Con sede a Candia

  • Andrea II † (fine X secolo)[16]
  • Giovanni II †
  • Giovanni III †
  • Stefano † (documentato dal 1027 al 1030)
  • Niceta I †
  • Niceta II †
  • Basilio IV †
  • Niceta III †
  • Giovanni IV † (documentato prima del 1106)
  • Leone †
  • Michele †
  • Costantino I †
  • Elia II † (prima metà del XII secolo)
  • Basilio V †
  • Costantino II †
  • Nicola I †
  • Giovanni V † (documentato dal 1166 al 1171)
  • Manuele I †
  • Manuele II †
  • Nicola II † (prima del 1203 - dopo il 1221)[17]

Arcivescovi titolari

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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