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Area Popolare

gruppo parlamentare italiano della XVII legislatura Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Area Popolare (AP) è stato un gruppo parlamentare italiano, presente nella XVII legislatura repubblicana in entrambi i rami del Parlamento, che riuniva al proprio interno i parlamentari di Nuovo Centrodestra e di Unione di Centro (e dopo l'uscita di quest'ultima dalla coalizione, brevemente quelli di Centristi per l'Europa), oltre ad alcuni esponenti indipendenti. È stata altresì una lista elettorale che ha partecipato alle elezioni regionali del 2015.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il gruppo parlamentare nasce il 16 dicembre 2014[1] ed al suo interno sono confluiti gli esponenti del Nuovo Centrodestra, dell'Unione di Centro e alcuni dissidenti moderati del Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Scelta Civica[2][3]. Esso è dunque ufficialmente ispirato ai valori cristiano democratici[4] e del Partito Popolare Europeo.

Alla costituzione dei gruppi parlamentari, alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica si contano rispettivamente 35 deputati e 36 senatori.

Tuttavia, il 9 febbraio 2015 Barbara Saltamartini aderisce alla Lega Nord; il 29 luglio seguente anche il senatore Pietro Langella abbandona il gruppo per aderire ad Alleanza Liberalpopolare-Autonomie di Denis Verdini.

Alle elezioni regionali del 31 maggio 2015 Area Popolare si presenta unita in quattro regioni sulle sette totali chiamate al voto (Veneto, Liguria, Umbria, Puglia), ottenendo risultati modesti: In Veneto sostiene la candidatura di Flavio Tosi (giunto quarto, dietro a Luca Zaia, Alessandra Moretti e Jacopo Berti) e la lista complessivamente ottiene il 2,04% eleggendo un consigliere; in Liguria (a sostegno di Giovanni Toti, successivamente risultato vincente) la lista ottiene l'1,71% non avendo diritto ad alcun consigliere, tuttavia ne elegge uno grazie al listino bloccato del presidente; in Umbria (a sostegno di Claudio Ricci, perdente contro Catiuscia Marini) la lista ottiene il 2,64% non eleggendo alcun consigliere; in Puglia (a sostegno di Francesco Schittulli, giunto terzo dietro a Michele Emiliano e Antonella Laricchia), infine,presenta una lista comune con il movimento del candidato Schittulli e denominata "Movimento politico Schittulli - Area Popolare" (a cui non aderisce però l'Unione di Centro che invece si schiera con la lista "Popolari" a favore del centro-sinistra) ottenendo complessivamente il 6,04% dei consensi ed eleggendo quattro consiglieri (due del Nuovo Centrodestra e due del Movimento Schittulli).

Il referendum costituzionale e la fine dell'alleanza NCD-UdC

In occasione del referendum costituzionale del 2016 l'alleanza si divide inaspettatamente: NCD sostiene il SI, mentre l'UDC si schiera per il NO.

In seguito alla vittoria del NO al referendum il segretario dell'UDC Lorenzo Cesa annuncia quindi l'uscita del partito dalla coalizione.[5]

In seguito a ciò i quattro deputati dell'UDC Paola Binetti, Giuseppe De Mita, Rocco Buttiglione e Angelo Cera e il senatore Antonio De Poli lasciano il gruppo di Area Popolare e passano al gruppo misto.

Il senatore Pier Ferdinando Casini ed i deputati Gianpiero D'Alia e Ferdinando Adornato, eletti con l'UDC e favorevoli alla prosecuzione dell'alleanza con NCD e il centro-sinistra, abbandonano il partito e fondano un nuovo movimento: Centristi per l'Europa.

Dopo lo scioglimento del Nuovo Centrodestra anche il progetto di Area Popolare si conclude mestamente. A fine marzo il gruppo parlamentare muta denominazione in "Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD".

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Capigruppo parlamentari

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Nelle istituzioni

Camera dei deputati

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Senato della Repubblica

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Note

Collegamenti esterni

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