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Artificiere

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Artificiere
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L'artificiere è una figura tecnica preposta ad effettuare la bonifica del suolo da ordigni esplosivi. Tale processo è finalizzato a neutralizzare, disattivare e a rendere sicuri tutti gli ordigni, sia di tipo militare che improvvisati. Può utilizzare vari mezzi e strumenti specifici a seconda del caso e delle attività (come ad esempio nel caso di sminamento).

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Dimostrazione pubblica della vestizione con tuta di protezione di un artificiere dell'esercito italiano.
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Storia

Riepilogo
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La prima guerra mondiale ed il periodo interbellico

La bonifica degli ordigni, divenne una pratica diffusa a partire dalle la prima guerra mondiale, infatti la rapida produzione di massa di munizioni richiesta dalla grande guerra portò molti difetti di fabbricazione con un gran numero di proiettili, sparati da entrambe le parti, divenuti letteralmente "catorci".[1] Per far fronte alle esigenze del caso le forze armate britanniche si dotarono una sezione di esaminatori ordinari dalla Royal Army Ordnance Corps al fine di gestire il problema.

Nel 1918 lo Heer utilizzò delle spolette ad azione ritardata che, nel periodo interbellico esoprattutto dagli anni 1930 vennero ulteriormente sviluppate e sofisticate a seguito del programma segreto della Germania nazista di sviluppo delle armi e nel quadro del riarmo tedesco. Questi test portarono alla creazione delle spolette ad azione differita o ritardata, introdotte da Herbert Ruehlemann della Rheinmetall e impiegate la prima volta durante la guerra civile spagnola. L'azione ritardata delle spolette impiegate nelle bombe aeree, provocò il terrore tra la popolazione civile spagnola a causa dell'incertezza del tempo, rendendo inoltre complesso il compito di disinnescarle. Poiché bombe inesplose causarono maggior caos delle bombe che esplodevano immediatamente, ciò causò un incremento nell'uso delle bombe ad azione ritardata nella seconda guerra mondiale da parte delle teuppe naziste. Invero anche gli alleati avevano in servizio numerose spolette a funzionamento differito o dette a lungo ritardo, come la pistol n. 17 e la pistol n. 37 (capace di esplodere dopo 144 ore) prodotte nel Regno Unito o la M123 di fabbricazione statunitense simile alle prima, che oltre ad avere tempi di ritardo programmabili con una certa sicurezza, erano anche progettate per opporsi anche ai tentativi di rimuoverle o neutralizzarle, risultando spesso letali per il personale artificiere.[senza fonte]

La seconda guerra mondiale

Durante la seconda guerra mondiale, durante la battaglia d'Inghilterra, l'attività ebbe grande risalto; in aggiunta al tradizionale attacco aereo, le bombe inesplose influirono pesantemente sul morale della popolazione, paralizzando i servizi essenziali e le comunicazioni. Le bombe con spoletta ad azione ritardata provocarono paura ed incertezza nella popolazione civile, il problema fu ulteriormente complicato quando il personale del Royal engineers bomb disposal service del British Army cominció ad imbattersi in bombe munite di dispositivo anti-manomissione. Le spolette delle bombe che incorporavano tali congegni furono specificatamente progettati per impedire la rimozione delle spolette e quindi la neutralizzazione delle grosse bombe, anche uccidendo gli artificieri. Gli scienziati ed il personale tecnico rispose mettendo a punto metodologie e contromisure per rendere le operazioni più sicure con la conoscenza e a volte l'improvvisazione, creando le basi della moderna tecnica di neutralizzazione degli ordigni inesplosi.

Nella guerra in Irlanda del Nord

Lo stesso argomento in dettaglio: Conflitto nordirlandese.

Durante il conflitto nordirlandese gli artificieri della Royal Logistic Corps divennero i più importanti esperti mondiali in ordigni esplosivi improvvisati (IED) grazie all'esperienza maturata nel contrastati all'Esercito di liberazione dell'Irlanda del Nord (PIRA). I primi IED del PIRA variavano dalle semplici bombe artigianali con micce, ai più sofisticati ordigni attivati dalla vittima. Dai primi anni 1970 in poi, la PIRA, evolvendosi con gli anni, iniziò ad impiegare gli ordigni con vari tipi di esplosivi artigianali e di tecniche terroristiche mutuate da organizzazioni come l'ETA, la RAF tedesca e le BR italiane, con la connivenza di stati e servizi segreti di tutto il mondo.

Un'unità specializzata dell'esercito britannico, la compagnia 321 EOD, (oggi parte dell'11º Reggimento EOD) fu distribuito per contrastare le violenze dell'IRA nell'impiego di IED contro obiettivi civili e militari. L'unità utilizzava il nominativo radio di "Felix", (in riferimento al gatto con nove vite), utilizzando la frase "Fetch Felix" tutte le volte che veniva rilevato un dispositivo sospetto. Questa frase divenne il titolo di un libro del 1981, intitolato: Fetch Felix. La 321ª EOD Coy RAOC, (ora 321ª EOD Sqn RLC) è l'unica unità dell'Esercito britannico decorata in tempo di pace, famosa per gli atti coraggiosi durante l'OP BANNER (1969  2007) nell'Irlanda del Nord.[2]

L'età contemporanea e i conflitti a bassa intensità

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Robot arficiere MarkV-A1 in dotazione al genio militare israeliano.

A partire dal secondo dopoguerra le forze armate britanniche hanno acquisito enorme esperienza nelle operazioni in Irlanda del Nord, nella bonifica di dispositivi IED. Queste venivano create e posizionate sotto forme diverse ed in particolare con autobombe, che venivano fatte detonare con diversi metodi, inclusi comandi via filo e radio. Nella Spagna settentrionale, dove gli attentati dei gruppi separatisti baschi erano comuni durante gli anni 1990, vi erano tre corpi preposti alla bonifica degli ordigni: Policia Nacional, Guardia Civil ed Ertzaintza, le prime due allertate solamente quando il bersaglio è uno dei loro membri. I migliori artificieri britannici del periodo furono l'11º Reggimento EOD e il RLC.

Dall'inizio del XXI secolo, col diffondersi dei conflitti a bassa intensità e il terrorismo, di è registrato un ulteriore sviluppo delle tecniche esplosivistiche e conseguentemente dei metodi di bonifica. Gli operatori del settore hanno dovuto adattarsi alla rapida evoluzione dei metodi di costruzione degli dispositivi esplosivi improvvisati che vanno dalle autobombe fino alle cinture esplosive e ad ordigni esplosivi improvvisati. Per neutralizzarli, accanto alle vecchie tecniche, si sono introdotti remotizzati specificatamente progettati e armati come i robot impiegati dagli artificieri contro gli IED o bulldozer corazzati come il Caterpillar D7 e il Caterpillar D9.

Ad esempio nel 2000 durante la repressione della seconda intifada le forze armate israeliane disarmarono e fecero esplodere centinaia di cariche esplosive, bombe e munizioni improvvisate come i razzi. Il genio militare israeliano, il Sayeret Yahalom, e la Guardia di frontiera Israeliana dell'area di Gaza si guadagnarono la reputazione di aver convogliato i loro sforzi nell'operazione militare.[senza fonte]

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Vari tipi di ordigni inesplosi di tipo militare rinvenuti durante la guerra in Afghanistan del 2001 dotati di cariche multiple di demolizione più C-4 di tipo M112 (blocchi rettangolari neri), in preparazione per la distruzione presso l'aeroporto di Bagram.

Nella guerra d'Iraq, le forze della coalizione internazionale sono state spesso attaccate con tali esplosivi durante gli spostamenti. Tali ordigni potevano facilmente distruggere i veicoli leggeri come il Humvee, mentre quelli più grandi erano in grado di distruggere anche i carri armati. Queste cariche unite alle autobombe ed agli attentatori suicidi sono stati la maggiore causa delle vittime civili e militari in Iraq.

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Tipologie

Militare

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Strumenti per l'addestramento di artificiere militare di qualifica "EOD".

Per il personale militare (che può anche addestrare unità delle forze di polizia ove previsto) si richiede il possesso di particolari qualifiche:

  • Explosive Ordnance Disposal (EOD), interviene su ordigni ad uso bellico e residuati bellici. Alcune particolari abilitazioni sono richieste per operare su ordigni esplosivi che possono avere caricamenti chimici e biologici.
  • Improvised Explosive Device Disposal (IEDD), richiede preliminarermente il possesso di tutti i requisiti per la EOD e, dopo aver conseguito particolari esperienze, si viene qualificato ad operare su tutti gli ordigni esplosivi improvvisati (ad esempio pacchi bomba, tubo bomba, autobomba.)

Civile

La figura dell'artificiere civile è regolata dalle leggi in vari Stati del mondo; ad esempio in Italia è prevista la figura dell'"esplosivista civile".

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Strumenti utilizzati

Gli artificieri utilizzano vari attrezzi e strumenti (come cercametalli) unitamente a dispositivi di protezione individuale (come guanti, elmetti, tute e visori), realizzati in vari materiali (come kevlar e polimetilmetacrilato), giubbotto antiproiettile, flak jacket e posdono avvalersi di dispositivi e strumenti specifici, come robot per operazioni più delicate e anche ricorrendo a piccole quantità di esplosivo per la detonazione dell'ordigno a una certa distanza.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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