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Autobomba

macchina imbottita internamente di materiale esplosivo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Autobomba
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Un'autobomba identifica un autoveicolo (generalmente un'autovettura) al cui interno viene collocato un ordigno e/o altro materiale esplosivo (per es. il tritolo), la cui detonazione viene realizzata a distanza (di solito attraverso un radiocomando) o all'impatto.

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I resti dell'autobomba di Andrew Kehoe, autore del massacro della Bath School

Può essere considerato un veicolo da combattimento di fabbricazione artigianale, spesso utilizzato come arma dal terrorismo o dalla criminalità organizzata per uccidere persone vicino al luogo dell'esplosione o per danneggiare edifici o altre proprietà.

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Tipologie

Le autobombe possono essere suddivise in due categorie principali: quelle utilizzate principalmente per uccidere gli occupanti del veicolo e quelle utilizzate come mezzo per uccidere, ferire o danneggiare persone ed edifici all'esterno del veicolo. Quest'ultimo tipo può essere parcheggiato (il veicolo maschera la bomba e consente all'attentatore di allontanarsi), oppure il veicolo può essere utilizzato per sganciare la bomba (spesso nell'ambito di un attentato suicida).

Le autobombe vengono attivate in vari modi, tra cui l'apertura delle portiere del veicolo, l'avviamento del motore, la detonazione a distanza, la pressione dei pedali dell'acceleratore o del freno o semplicemente l'accensione di una miccia o l'impostazione di un timer. La benzina nel serbatoio del veicolo può rendere l'esplosione della bomba più potente disperdendo e accendendo il carburante.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il carro imbottito di dinamite e pezzi di metallo utilizzato dall'anarchico italiano Mario Buda nell'attentato di Wall Street del 1920 è considerato il prototipo della moderna autobomba.[1] Probabilmente Buda trasse "ispirazione" dal fallito attentato della rue Saint-Nicaise ai danni di Napoleone Bonaparte (24 dicembre 1800): la deflagrazione di un barile carico di esplosivo posizionato su un carro che fece 22 morti e 140 feriti ma non centrò l'obiettivo[1][2]. Tuttavia l'autobomba come noi oggi la conosciamo fece la sua comparsa ufficiale il 12 gennaio 1947 a Haifa, in Palestina, quando la Banda Stern, un gruppo terroristico sionista di destra, fece esplodere un camion carico di esplosivo contro una stazione di polizia britannica, uccidendo quattro persone e ferendone 140.[1][2] Presto anche il terrorismo palestinese impiegò quest'arma, come dimostrò l'attentato di via Ben Yehuda a Gerusalemme (22 febbraio 1948), che fece 58 morti e un centinaio di feriti.[1] In seguito, negli anni sessanta, le autobombe furono utilizzate, sempre per fini terroristici, dall'Organisation armée secrète (O.A.S.) in Algeria e dai guerriglieri Viet Cong durante la guerra in Vietnam[1].

L'autobomba fece il suo esordio in Italia con la strage di Ciaculli (30 giugno 1963)[1], che uccise sette appartenenti alle forze dell'ordine ad opera dell'organizzazione criminale siciliana di stampo mafioso denominata "Cosa nostra". La mafia siciliana impiegò nuovamente quest'arma nelle stragi che provocarono le morti dei giudici Rocco Chinnici (1983) e Paolo Borsellino (1992),[3] nonché nell'attentato contro il magistrato Carlo Palermo nella strage di Pizzolungo (1985). Sempre a Cosa nostra sono attribuite le autobombe utilizzate nel 1993 per la strage di via dei Georgofili a Firenze e di via Palestro a Milano e al fallito attentato a Maurizio Costanzo a Roma. Oltre alle stragi mafiose, in Italia l'autobomba venne impiegata anche dai terroristi neofascisti per uccidere tre carabinieri nella strage di Peteano nel 1972.

Tra gli anni ottanta-novanta, in Colombia furono i cartelli della droga, soprattutto quello guidato dal famosissimo boss Pablo Escobar, ad adoperare le autobombe per far pressione sullo Stato con attentati che avevano l'obiettivo di far annullare il trattato di estradizione con gli Stati Uniti.[1]

Negli ultimi anni ha preso vigore, soprattutto in Iraq e a Baghdad, la tecnica terroristica dell'"autobomba-suicida", in cui il telecomando viene sostituito da un "autista-kamikaze", che conduce la vettura carica di esplosivo fino a provocarne la detonazione nei pressi dell'obiettivo prefissato.[4] Un esempio ne è il camion-cisterna guidato da due kamikaze, utilizzato contro la missione militare italiana nella strage di Nassiriya del 2003.

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Cronistoria

XX secolo

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Attentato con autobomba compiuto dai guerriglieri Vietcong a Saigon nel 1965.

XXI secolo

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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