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Autostrada A56
autostrada italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'autostrada A56 Tangenziale di Napoli[3][4] costituisce l'asse di attraversamento principale di detta città. Lunga 20 km, è interamente gestita da Tangenziale di Napoli S.p.A. del gruppo Autostrade per l'Italia.
Il suo tracciato inizia a Capodichino, al termine del ramo Capodichino dell'autostrada A1, e attraversa l'intera città di Napoli da oriente a occidente sino a raggiungere l'area flegrea di Pozzuoli.
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Storia
Il progetto dell'infrastruttura prende vita il 31 gennaio 1968 quando venne firmata una convenzione tra l'Anas e Infrasud, del gruppo IRI-Italstat, per la costruzione ed il successivo affidamento della gestione per 33 anni del percorso viario. L'intera arteria fu costruita con capitali al 70% Iri, 15% Sme, 15% Banco di Napoli. Progettata da Spea e realizzata da Italstrade,[5] il costo dell'opera venne stimato in 46 miliardi di lire (circa 535 milioni di euro calcolata l'inflazione).
Il primo tratto venne inaugurato l'8 luglio 1972 tra la Domitiana e Fuorigrotta,[6] seguito dall'inaugurazione negli anni successivi degli ulteriori tratti sino a Capodichino, raggiungibile dal 16 novembre 1975. Ulteriori aperture del 1976 e del 1977 furono gli svincoli di Corso Malta e di Capodimonte. Nel 1992 l'ultimo svincolo aperto, quello della Zona Ospedaliera (l'unico esistente solo in uscita, ma esiste un progetto per realizzarne anche l'entrata).
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L'autostrada oggi
Riepilogo
Prospettiva

La tangenziale è costituita da 3 corsie per senso di marcia e termina a Capodichino, dove si immette sull'autostrada del Sole tramite il Ramo Capodichino.
Le opere ingegneristiche più evidenti sono il viadotto Capodichino (1360 metri e altezza massima 60 metri), il viadotto Arena Sant'Antonio (812 metri), il viadotto Fontanelle (230 metri) e le gallerie Vomero (1035 metri) e Capodimonte (1060 metri).
È l'unico asse urbano interamente a pedaggio, a forfait, indipendente quindi dalla distanza percorsa, di 1€ (alla sua apertura, nel 1972, era di 300 lire) e si paga sempre in uscita: le tangenziali di Milano e Torino, al contrario, si pagano solo per l'attraversamento, solo in alcuni punti.
In origine, il pedaggio sarebbe dovuto servire a ripagare le spese di costruzione dell'opera, realizzata con capitale interamente privato, e rimanere, in seguito a un accordo con l'Anas, fino al 2001. Il pedaggio, nonostante l'accordo fosse scaduto, è rimasto, senza motivazioni ufficiali, per sette anni, dal 2001 al 2008. Nel 2008 è stato firmato un nuovo accordo e, pertanto, ora il pedaggio rimane ufficialmente per finanziare interventi, concordati dalla società di gestione della tangenziale, in zona ospedaliera.[7]
Gli introiti, derivanti dal pedaggio, ammontano a circa 6 milioni di euro al mese.
Lungo tutta la tangenziale sono presenti 65 telecamere (34 nelle gallerie), barriere fonoassorbenti e display informativi gestiti da una complessa sala monitoraggio. Nel complesso tra casellanti e funzionari gli addetti sono circa 350.
A causa dell'elevato numero di incidenti stradali, la velocità massima consentita lungo l'intero asse è limitata a 80 km/h e controllata 24 ore su 24 mediante postazioni Tutor.
Il flusso di traffico che interessa questo tratto autostradale è di circa 270.000 attraversamenti al giorno.[8]
La gestione della tangenziale è di competenza di Tangenziale di Napoli S.p.A., società del gruppo Autostrade per l'Italia.
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Tariffe
Opere d'ingegneria
Riepilogo
Prospettiva

Viadotti
Lungo il percorso vi sono 3,191 km di viadotti che rappresentano il 15,8% dello sviluppo del tracciato, se ne contano otto. Qui sono elencati per di lunghezza crescente:
- La lunghezza è quella rilevata sulla segnaletica presente ad inizio viadotto
Gallerie
Le gallerie sono pari a 3,775 m e rappresentano il 19,7% dello sviluppo del tracciato; vi sono in tutto 4 gallerie naturali (ovviamente tutte a doppia canna, una per senso di marcia). Qui sono elencate in ordine di lunghezza crescente:
- La lunghezza è quella rilevata sulla segnaletica presente ad inizio galleria
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Percorso
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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