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Barbusto
insaccato tipico trentino e veneto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il barbusto è un tipico insaccato originario della bassa Valsugana, in Trentino, dove viene chiamato anche moretto,[1][2] ma prodotto anche in Veneto, nella confinante val Leogra[3][4] dove vengono chiamati anche morete.[4]
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Descrizione
Il barbusto è un insaccato di carne di maiale (spalla e pancetta), cui viene aggiunto fino al 20% di interiora (cuore e polmoni) che vengono macinate e condite con una salamoia secca a base di sale, pepe, cannella e aglio prima di essere insaccate in budello naturale, legato ogni 10 cm.[1][2][5] Viene consumato fresco, dopo 8-10 giorni di stagionatura, previa bollitura o grigliatura.[1][6]
Nome
Il nome sembra derivare dal tedesco Schwarz Wurst,[1][5] salsiccia nera[6] o salame moro;[2] in ogni caso, tutti i nomi con cui viene indicato questo insaccato derivano dunque dal suo colore scuro, dovuto alla presenza delle frattaglie.[6][4]
Storia
Era prodotto in bassa Valsugana, al confine con l'attuale provincia di Vicenza, fin dal XVIII secolo:[2] coi tagli nobili del maiale venivano preparati salami e lucaniche, mentre con quelli meno pregiati e con le frattaglie (escluso il fegato) si realizzava il barbusto.[1][5]
Pur essendo prodotto anche da una macelleria di Castelnuovo,[1] e da una di Grigno[senza fonte], la realizzazione è essenzialmente domestica.[4]
Riconoscimenti
Il barbusto è tutelato quale prodotto agroalimentare tradizionale sia dal Trentino che dal Veneto.[7]
Note
Voci correlate
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