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Baschiri

gruppo etnico di origine turcica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Baschiri
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I baschiri (Башҡорттар, bašqorttar /baʃqortːar/ in lingua baschira, Башкиры, baškiry, in russo) sono un gruppo etnico di origine turca stanziato principalmente nella Baschiria (Russia). La presenza di baschiri è inoltre riscontrata in numero significativo nella Repubblica del Tatarstan, nel territorio di Perm' e negli oblast' di Čeljabinsk, Orenburg, Kurgan, Sverdlovsk, Samara e Saratov.

Dati rapidi Baschiri Башҡорттар, Luogo d'origine ...

La lingua più parlata tra i baschiri è il baschiro[10], una lingua del ceppo kipčaki appartenente alla famiglia linguistica turca, ma non è da trascurare anche una minoranza composta da 4.000 baschiri che parlano invece la lingua tatara (più precisamente, alcuni dialetti del baschiro con caratteristiche più simili al Tataro). La maggior parte dei baschiri conosce, oltre al proprio idioma, anche la lingua russa.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il popolo dei Baschiri compare per la prima volta menzionato in un racconto presente nelle cronache cinesi della dinastia Sui nel VI secolo. Il racconto li descrive come uno dei nove popoli della grande confederazione Tiele, di cui facevano parte anche Magiari e Uiguri. Il documento lo inserisce tra i popoli di origine turca, originariamente composto da 45 clan con circa 7 rami principali tutt'ora esistenti. Il nome Baškort compare per la prima volta in fonti scritte intorno al X secolo, nei resoconti di viaggio dello scrittore Ibn Fadlān, il quale, nel descrivere i suoi spostamenti attraverso le zone popolate dai bulgari del Volga, menziona i Baschiri come una razza di forti guerrieri, temuti e rispettati dalle popolazioni vicine. Secondo Ibn Faḍlān, i Baschiri vivevano in comunità stanziali basate sull'allevamento e la pastorizia, differenziandosi così dai vicini popoli nomadi. Fino al XIII secolo vivevano nei territori compresi tra il Volga e il Kama, nella zona degli Urali compresa tra Perm' e l'odierna Orsk.

Le prime fonti europee che citano il popolo baschiro sono state invece riscontrate nei resoconti di Giovanni da Pian del Carpine e William di Rubruck. Questi viaggiatori, che esplorarono ed entrarono in contatto con comunità baschire nelle zone a nord del fiume Ural, chiamarono questa etnia Pascatir e riportarono erroneamente che il loro linguaggio fosse «una lingua molto simile all'ungherese».

Con l'arrivo dei Mongoli, ai Baschiri fu concesso l'accesso anche alle più alte cariche di potere; tuttavia, a seguito della caduta del Khanato di Kazan nel 1552, cominciò il loro declino. Nel 1557 le truppe russe occuparono il territorio baschiro e, dopo aver perpetrato un violento massacro della loro popolazione, li costrinsero a stipulare un «patto di amicizia», che, di fatto, sanciva l'annessione dei territori. Nel 1574 lo zar Ivan il Terribile ordinò la costruzione della città di Ufa (anticamente conosciuta come Efe, luogo di culto tengrista) in pieno territorio baschiro, come difesa dagli attacchi dei Kirghisi. All'epoca i Baschiri, dal momento che erano un popolo di frontiera, furono oggetto di numerose invasioni dei gruppi nomadi vicini, intenti a penetrare nel territorio russo.

Nel 1676 si ribellarono al dominio zarista sotto la guida di Seit, personaggio la cui veridicità storica è dubbia, date le leggende costruitesi attorno. Tuttavia, sebbene in un primo momento sembrava che fossero riusciti a mettere sgominare le guardie zariste, la rivolta venne sedata e repressa nel sangue. Una seconda rivolta scoppiò nel 1707 in risposta al trattamento che gli ufficiali russi rivolgevano alla comunità, i quali saccheggiavano e incendiavano i villaggi baschiri: ma, come prevedibile, anche la seconda rivolta venne contenuta dall'autorità russa. Nel 1735 i Baschiri si ribellarono nuovamente, dando inizio a una sommossa che si protrasse fino al 1741: la causa di questa rivolta fu la fondazione della città di Orenburg, posta in pieno territorio baschiro e vista dagli stessi come un modo per separarli dai vicini Kazaki.

Nel 1774, i Baschiri sostennero l'insurrezione di Emel'jan Ivanovič Pugačëv e combattendo al suo fianco sotto il comando del nobile Salavat Julaev, oggi ricordato come eroe nazionale. Salavat successivamente diede inizio a una propria rivolta per la liberazione del suo popolo, che però venne domata a sua volta. Nel 1786, ottennero l'eliminazione delle esose tasse che dovevano essere versate annualmente all'Impero russo, mentre continuarono le dispute per il possesso delle terre di confine.

Durante la Rivoluzione russa i baschiri furono il primo popolo che tentò di dichiarare la propria indipendenza (6 novembre 1917) dal dominio russo, fondando la repubblica del Bashkortostan.[11]

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Cultura

I Baschiri vantano una delle mitologie più grandi e ricche tra i popoli di famiglia turca. Molte opere letterarie sono state messe per iscritto solo recentemente, essendo state tramandate solo in forma orale. Il più celebre esempio di opera letteraria baschira è il poema Ural Batyr, dal quale prendono il proprio nome i monti Urali.[12]

La cultura baschira vanta un ricco folclore con diverse danze e costumi tradizionali. I Baschiri sono inoltre noti per l'antica tradizione dell'estrazione del miele da api selvatiche, praticata ancora oggi, per produrre un miele rinomato come uno dei migliori in tutto il mondo.[13]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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