Bellum omnium contra omnes

locuzione latina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Bellum omnium contra omnes

Bellum omnium contra omnes è una frase latina che letteralmente significa «la guerra di tutti contro tutti»; con essa Thomas Hobbes (1588-1679) descrive lo stato di natura come uno stato di guerra permanente e universale[1]: uno stato in cui, non esistendo alcuna legge, ogni individuo verrebbe mosso dal suo più intimo istinto e cercherebbe di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri. Poiché solo la legge può distinguere torto e ragione, in sua assenza esisterebbe solo il diritto di ciascuno su ogni cosa (anche sulla vita altrui). Il prossimo sarebbe visto come un nemico e si vivrebbe una conflittualità perenne.

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La locuzione ricorre per la prima volta nella prefazione del De Cive (1642).

Ricorrenze negli scritti di Hobbes

Hobbes usa il concetto di «guerra di tutti contro tutti» nei capitoli 13, 14 e 24 del Leviatano (1651);[2] nell'originale in lingua inglese:

  1. warre of every one against every one,[3]
  2. a warre [...] of every man against every man,[4]
  3. a perpetuall warre of every man against his neighbour.[5]

Ma l'espressione latina compariva già nel Il cittadino (1642):

  1. come bellum omnium contra omnes nella Praefatio,[6]
  2. come bellum omnium in omnes in 1, 12,[7]
  3. come bellum istud omnium contra omnes in 1, 13.[8]

Usi successivi

Riepilogo
Prospettiva

La frase è stata usata da Karl Marx in diverse occasioni.

«[La religione] è divenuta lo spirito della società civile, della sfera dell'egoismo, del bellum omnium contra omnes.[9]»
«ognuno reciprocamente ostacola l'affermazione dell'interesse dell'altro, sicché invece di una affermazione generale, da questo bellum omnium contra omnes risulta anzi una generale negazione.[10]»
«È notevole il fatto che, nelle bestie e nelle piante, Darwin riconosce la sua società inglese con la sua divisione del lavoro, la concorrenza, l'apertura di nuovi mercati, le "invenzioni" e la malthusiana "lotta per l'esistenza". È il bellum omnium contra omnes di Hobbes.[11]»

Anche Friedrich Nietzsche ha usato la frase in Su verità e menzogna in senso extramorale (1873):

«l'uomo, allo stesso tempo per necessità e per noia, vuole esistere in gregge e in società, ha bisogno di un trattato di pace che miri alla scomparsa dal suo mondo almeno del più grossolano bellum omnium contra omnes.[12]»

e in Umano, troppo umano; aforisma 615:

«...Così anche può parlare l'uomo di Stato, quando la gelosia e il sentimento della vendetta, in genere lo stato d'animo del bellum omnium contra omnes, per il quale egli...deve necessariamente avere una forte predisposizione, si insinua...»

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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