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Botriogeno
minerale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il botriogeno è un minerale, un solfato basico idrato di magnesio e ferro trivalente.
Il nome deriva dal greco βοτρύς = grappolo e γεννὰω = genero, creo[2], per la forma in cui si presenta.
Descritto per la prima volta da Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista austriaco, nel 1828.
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Abito cristallino
I cristalli sono prismi allungati e tozzi.
Botrioidale, radiale, reniforme[2].
Origine e giacitura
La genesi è secondaria, si forma nelle regioni aride[1], al cappello delle miniere di pirite[1]. Entro vecchie gallerie[1]. Ha paragenesi con epsomite, coquimbite, calcantite, copiapite e voltaite.
Forma in cui si presenta in natura
Si presenta in aggregati globulari a struttura raggiata e soprattutto in masse botrioidali[1], da cui il nome. Molto rari sono i cristalli. in piccoli cristalli prismatici[1].
Caratteri fisico-chimici
Solubile in acqua calda ed acido cloridrico. Solubile facilmente negli acidi[1].
Località di ritrovamento
A Rammelsberg, in Germania; a Falun, in Svezia; a Smolnìk, nella Slovacchia; a Paracutin, nel Messico
In Italia è stato trovato nella miniera di pirite di Libiola, nel comune di Sestri Levante e nella miniera abbandonata di Terranera, sull'Isola d'Elba.
Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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