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Busiride
re di Egitto nella mitologia greca, figlio di Poseidone e Lisianassa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Busiride (in greco antico: Βούσιρις?, Boúsiris) è un personaggio della mitologia greca. Fu un re d'Egitto.
Genealogia
Figlio di Poseidone[1][2] o di Osiride[3] e di Lisianassa (figlia di Epafo),[2] o di Libia,[3] o di Anippe (figlia del dio Nilo),[4] sposò Automata (Αὐτομάτη figlia di Danao)[5] e divenne padre di padre di Anfidamante[2] e di Melite (in greco antico: Μελίτη?) la futura madre di Metus (in greco antico: Μέτους?, Métos).[6]
Mitologia
Dopo che l'Egitto fu colpito dalla carestia per nove anni un Oracolo disse che la sofferenza sarebbe cessata se in onore di Zeus venisse sacrificato uno straniero. Busiride iniziò uccidendo lo stesso l'indovino e continuò a massacrare gli stranieri che sbarcavano. Così anche Eracle fu catturato e trascinato sugli altari, ma ruppe le catene e con la sua clava uccise sia Busiride[4] che suo figlio Anfidamante.[2]
Secondo Diodoro Siculo, Busiride fu l'iniziatore di una dinastia di re di Tebe[7], che storicamente corrisponderebbe all'XI dinastia.
Il predecessore di Busiride fu Osiride che gli cedette il regno e lasciò l'Egitto con il suo esercito per intraprendere la sua campagna di conquiste e portò con sé anche suo fratello (Horus) che i Greci chiamano Apollo.[7]
Busiride deriva, anche etimologicamente, dal dio egizio Osiride, di cui assunse le caratteristiche nel mito greco. Secondo Isocrate, Busiride era in effetti figlio del dio Egizio[3] e gli succedette come re d'Egitto.[7]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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