Il caffè turco si prepara facendo bollire dell'acqua a cui è stato aggiunto il caffè macinato ed eventualmente dello zucchero in un particolare bricco dalla forma allungata solitamente rivestito in ottone (inturcocezve, ingrecoμπρίκι?, mpríki). Quando l'acqua bolle, si toglie dal fuoco e si versa nella tazzina. A seconda delle varie tradizioni e località, possono essere aggiunte alcune spezie (opzionali) come il cardamomo[1][2].
Il caffè così preparato assume una consistenza densa e necessita di qualche minuto di decantazione per far depositare il sedimento sul fondo delle tazzine. Questo stesso sedimento assume forme particolari; queste vengono interpretate nella pratica mantica tipicamente turca (o delle zone influenzate dai turchi, come i Balcani) della lettura dei fondi di caffè, la caffeomanzia[1][3].
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Tradizione
In occasione dei matrimoni tradizionali, la sposa è tenuta a preparare alla madre dello sposo la sua migliore tazza di caffè, in presenza del futuro sposo. A quest'ultimo viene servita una tazzina che contiene anche del sale, che egli deve assaporare senza mostrare esitazione[4].
Ora questa bevanda ha anche il suo primo museo, dove i visitatori possono apprendere come prepararla nella maniera più corretta possibile ottenendo anche un attestato. L'istituzione è stata creata presso il Museo delle arti turche e islamiche di Istanbul[5].
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Paesi di maggior diffusione
Il caffè turco è diffuso in buona parte dei paesi del medio oriente, della penisola balcanica e del mondo arabo.
In alcuni di questi paesi è noto proprio come caffè turco, mentre in altri viene chiamato semplicemente caffè o viene associato alla nazione in questione (caffè greco, caffè armeno, caffè bosniaco).