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Lago del Calcione

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Lago del Calcione
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Il lago del Calcione è un bacino artificiale situato tra le province di Arezzo e Siena,[1] al centro della Val di Chiana. Situato al confine tra i territori di Lucignano e Rapolano Terme, servendo come bacino anche il comune di Sinalunga tramite la sua frazione Rigomagno, ed è connesso con la Diga di Montedoglio.

Dati rapidi Stato, Regione ...

Progettato negli anni 1960, la diga omonima per lo sbarramento del fiume Foenna per scopi di irrigazione venne ultimata nel 1969, mentre il riempimento completo del bacino e l'inaugurazione dello stesso avvennero rispettivamente nel 1970 e nel 1971.[2]

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Storia

Riepilogo
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La zona su cui oggi sorge il lago e la diga, ovvero la valle del torrente Foenna, era parte di un possedimento dei Marchesi della Stufa (conosciuti, anticamente, anche come delli Stufi). Questi nobili erano chiamati dal 1632 anche Marchesi del Calcione, e il loro titolo denominato anche Marchesato del Calcione. I della Stufa dal XIV secolo vennero conosciuti anche come Lotteringhi della Stufa, ed ebbero tra i loro possedimenti anche il Palazzo Della Stufa di Firenze.[3]

La famiglia Lotteringhi faceva parte dell’antica aristocrazia fiorentina, forse di origine germanica. Già alla fine del XIII secolo la loro ricchezza era in parte procurata dal possesso della Stufa (bagni pubblici). Nel suo Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Emanuele Repetti fa sapere che il Calcione:[3]

«[...] l’ebbero in commenda molti individui della famiglia fiorentina Lotteringhi della Stufa, per diritti probabilmente portati in questa casa da una erede dei conti Montedoglio. La famiglia era iscritta nel Libro d’Oro della nobiltà di Firenze, e poggiava il titolo marchionale su Calcione, una loro proprietà nei pressi di Siena

Viene attestato poi una comunità di Calcione fino al 1749, quando venne incorporata alla cancelleria di Lucignano.[4] Sul sito è presente anche un mulino.[5]

Nel 1965 iniziarono i lavori per la costruzione di una struttura di sbarramento sul torrente Foenna, per adibirne l'uso dell'acqua per scopi di irrigazione. I lavori della diga terminarono nel 1969, mentre quelli per le reti di distribuzione idrica nell'estate del 1970; in quest'anno, venne completato anche il riempimento dell'invaso, portando così all'inaugurazione dell'opera nel 1971.[2] Tra il 2004 e il 2005, l'invaso viene ampiamente modificato per dedicare parte dell'acqua contenuta al suo interno all'uso domestico e privato per il comune di Rapolano Terme.[6][7] Nel corso del 2023, l’impianto è stato oggetto di una generale ristrutturazione e messa in sicurezza, essendo la condotta di adduzione e di distribuzione secondaria in uno stato critico.[2][5]

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Etimologia

Il nome Calcione, originatosi probabilmente in precedenza al possedimento della famiglia della Stufa come formazione, potrebbe derivare da un antico nome personale "Calli", forse di origine greca. Infatti, in greco antico: Κάλλι?, Calli ("Bello"). Un'altra ipotesi è una derivazione dal latino o dall'etrusco. Inoltre, fino al XX secolo vi fosse nei pressi del Calcione una cava di calce, dunque il luogo potrebbe rifarsi ad un'etimologia popolare riguardante il terreno circostante, particolarmente ricco di calcio.[3]

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Dettagli tecnici

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Diga

La struttura è lunga 212 m e alta 21,5 m.[2][8] La diga, ad asse planimetrico rettilineo, è costituita da un rilevato di materiali sciolti di tipo omogeneo, formato con sabbie e sabbie limose. Ha sezione fondamentale trapezia, con larghezza in sommità di 5 m, pendenza di paramento a monte variabile, procedendo dal basso, da 4 a 2 di base per 1 di altezza. Quello di valle è suddiviso in tre parti da due banche intermedie larghe 3 m e soggette di 7,5 e 15 m al coronamento; la porzione superiore ha pendenza 1,8:1, 2 le rimanenti 2:1. Il paramento di monte è rivestito con uno strato di pietrame su sottofondo di sabbia; il contenimento al piede è affidato ad un muretto di pietrame a secco. Quello di valle è inerbito, con zoccolo di pietrame al piede; il coronamento e le banche furono bitumate. La lunghezza longitudinale del rilevato è di 212 m in sommità; il volume di circa 127.000 m³.[8] La diga del Calcione è costituita da materiali sciolti di tipo omogeneo (sabbie e sabbie limose), con pressione naturale della distribuzione delle acque che è assicurata dal dislivello tra diga e comprensorio. Essa fa affidamento su una condotta adduttrice principale, realizzata completamente in acciaio e di lunghezza pari a circa 15 km, lungo cui sono presenti 9 nodi di derivazione per consentire il sezionamento della condotta e l’alimentazione dei distretti irrigui mediante condotte secondarie realizzate in PVC–PN16 di sviluppo complessivo pari a 28 km.[2]

Note

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