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La camera di combustione è un reattore in cui si realizza la combustione di un combustibile con il comburente e può quindi essere parte di un motore oppure del generatore di vapore di una centrale termoelettrica, nel qual caso si parla più correttamente di combustore. All'interno della classe dei motori esistono due tipologie molto diverse di camera di combustione, l'una relativa ai motori "volumetrici" (motori a combustione interna sia alternativi che rotativi Wankel), l'altra relativa a motori a "flusso continuo" o turbina a gas (e in tal caso viene anche detta "combustore" o "combustore aeronautico", stante l'ormai indiscussa egemonia delle turbine a gas nel campo aeronautico).
Essendo la combustione in camera isobara, si ha che il calore ha un differenziale esatto, e corrisponde alla funzione di stato entalpia: , che integrata in coordinate euleriane all'intera camera, con corrente f di combustibile e a di aria separate in ingresso, e corrente o di fumi con eventuali incombusti in uscita, essendo Q il calore: , rapportando tutto alla portata mf di combustibile in ingresso e definendo il rapporto di alimentazione dove w indica la frazione massica:
ora riferendoci alle entalpie standard di formazione, poiché , si ottiene, indicando con la frazione termica persa alle pareti:
dove, detto l'utilizzo termico del combustibile in cui fb è il combustibile bruciato, e il rapporto di equivalenza in cui at è l'aria teorica vale: , si arriva all'espressione finale ingegneristica:
Definendo ora il rendimento termico della camera la sua capacità di conversione del potere calorifico inferiore del combustibile ΔcHi0 in salto entalpico disponibile alla conversione meccanica diretta o previo scambio termico,:
poiché nell'equazione di bilancio ingegneristica: , si ottiene la formula dei 3 fattori:
in base a cui il rendimento è l'utilizzo termico realizzabile nella camera al netto delle perdite relative alle pareti della camera. Se poi il comburente ha entalpia di formazione nulla, come succede per l'aria tecnica, si semplifica quanto detto con:
Oltre alle ovvie differenze costruttive, anche il processo di combustione è significativamente diverso tra le due tipologie.
In pratica, nella camera di combustione di un motore volumetrico (4T, 2T, Wankel), delimitata dal cilindro, pistone e testa del gruppo termico.
La camera di combustione deve avere determinate caratteristiche:
La camera di combustione definisce il rapporto di compressione, cosa che è molto importante, perché determina la velocità di combustione della miscela aria/benzina, dove aumentando tale rapporto di compressione si migliora la combustione e la si velocizza, permettendo d'utilizzare anticipi d'accensione minori.
Il tempo di combustione viene modificato da due fattori, che sono:
Quindi se entrambi rimangono costanti a tutti i regimi di funzionamento, bisognerebbe raddoppiare l'anticipo con il raddoppiare del regime, mentre non è così, dato che le turbolenze aumentano con l'aumentare dei regimi, di conseguenza arrivati a un certo regime si dovrà ridurre l'anticipo invece che aumentarlo con l'aumentare dei regimi.
Generalmente la combustione si innesca in un dato istante (definito dall'accensione per i motori ad accensione comandata, fasatura d'iniezione per molti motori ad accensione spontanea) e nella quasi totalità dei casi in un punto ben preciso della camera di combustione (candela o getti dell'iniettore), sviluppando il fronte di fiamma
Il fronte di fiamma è una superficie ideale che separa ciò che è combusto da ciò che deve ancora bruciare e "viaggia" all'interno della camera ad una velocità di alcuni ordini di grandezza superiore a quella del fluido contenuto (che può, con buona approssimazione, essere considerato fermo), costituito da una miscela di comburente e combustibile. Allo stesso modo dentro tale camera si sviluppano temperature dell'ordine dei 2.000-2.500 °C e picchi di pressioni che a seconda del motore vanno dai 80 ai 130 bar[1], nel caso dei motori ad accensione comandata ad una sola scintilla la propagazione della combustione è molto simile ad una sfera[2]
La camera di combustione diventa importante nei motori ad accensione comandata a fasatura fissa, dove la differente velocità di combustione della miscela aria/benzina non permette d'avere il massimo rendimento ottenibile a tutti i regimi, quindi modificando la camera di combustione e quindi anche il rapporto di compressione con una diversa testata si modifica la velocità di combustione e quindi anche la fascia di regimi motore dove si ha la combustione completa al PMS (punto morto superiore). Più precisamente se si ha:
Per quanto riguarda i motori ad accensione comandata a fasatura variabile e i motori diesel, maggiore è il rapporto di compressione che tali camere forniscono e maggiore sarà il rendimento del motore, dato che così si aumenta la PME (pressione media effettiva) del motore, ovviamente sarà necessario spostare l'intera fasatura in ritardo dato il miglioramento della combustione.
Per tali motori l'accensione del combustibile è paragonabile a quella dei motori ad accensione comandata, anche se questa avviene in modo spontaneo, in quanto il combustibile iniettato brucia in modo lento come viene immesso in camera di combustione, generando un fronte di fiamma a strisce e disposte a raggi, tanti quanti sono i fori di atomizzazione dell'iniettore, tale fronte di fiamma verrà poi in genere alterato dalle turbolenze generate dal funzionamento del motore e che permettono una combustione più efficiente[3].
Esistono anche dei sistemi dove non esiste il fronte di fiamma e questo tipo di combustione è denominata HCCI (Homogeneous Charge Compression Ignition), dove un motore a ciclo otto (accensione comandata) funziona tramite il sistema ad accensione spontanea, ottenendo una combustione estremamente rapida e contemporaneamente in tutta la camera di combustione[4][5], una tipologia di motore che sfrutta tale soluzione una volta raggiunto il regime termico di funzionamento è il motore Bourke, mentre nel ciclo diesel si ha una combustione simile con i modelli a testa calda, all'inizio del terzo millennio vennero ideati dei motori che funzionavano in modo alternato come motori ad accensione comandata o HCCI, come il diesotto[6], tale tecnologia venne utilizzata anche in Formula 1 a partire dal 2015 dalla Mercedes[7].
Questo permette di ridurre la quantità di combustibile a parità di potenza generata e ridurre gli inquinanti[8]
Una prima applicazione stradale su larga scala si deve grazie al sistema "Accensione per compressione controllata dalla candela" o "Spark Controlled Compression Ignition" (SPCCI), questo sistema è stato ideato da Mazda e permette al motore benzina di avere una combustione istantanea omogenea, il motore progettato per funzionare in questo modo venne denominato come "SKYACTIV-X" ed utilizzato per la prima volta sulla Mazda 3 del 2019 (IV generazione). Quest'applicazione prevede oltre a rapporti di compressione più alti, anche una carburazione stratificata generalmente molto magra, ma con un rapporto stechiometrico ideale vicino alla zona della candela d'accensione, la quale innesca la combustione, che porta ad un innalzamento della pressione che induce all'autocombustione nel resto della camera di combustione.[9]
Si tratta di un sistema che permette di velocizzare la propagazione del fronte di fiamma, tramite un sistema a precamera, dove avviene l'iniezione e l'accensione, tale precamera alloggia infatti sia l'iniettore che la candela d'accensione, il tutti viene accompagnato ad un tipo di combustione stratificata, infatti l'iniezione che permette l'immissione di circa il 97% del combustibile nella camera di combustione, permette d'avere una miscela magra e al contempo una miscela ricca in precamera, quando avviene l'accensione la combustione che avviene nella precamera si viene a creare una colonna turbolente molto rapida che percorre la camera di combustione, permettendo di abbattere i tempi di combustione, di ridurre gli inquinanti prodotti e permette l'uso di rapporti stechiometrici molto più poveri di combustibile. I primi studi di tale sistema avvennero nel 2010, mentre i brevetti vennero presentati nel 2012 e le prime applicazioni nel 2015 in formula 1 con le motorizzazioni Ferrari[10][11][12][13][14]
Successivamente tale tecnologia venne ulteriormente affinata, con una precamera munita di più orifizzi, permettendo lo sviluppo di più colonne di combustione turbolente, in modo del tutto analogo a molti motori diesel veloci, permettendo un rendimento del motore ad accensione comandata molto prossimo a quelli con accensione spontanea.[15]
Uno dei primi mezzi ad uso stradale con tale sistema di combustione è la Maserati MC20.
Sistema che prevede l'accensione tramite la generazione di microonde (analogo al magnetron dei forni a microonde) le quali permettono d'avviare l'accensione in modo distribuito in tutta la camera di combustione e non focalizzato nella sola zona della candela d'accensione, permettendo i vantaggi dei sistemi HCCI, ma con la semplicità di un sistema tradizionale a candela.
La Camera di combustione di un turbogas o di un motore a getto, è l'organo che trasforma l'energia chimica del combustibile in energia termica del fluido, è composta essenzialmente dall'involucro, dal diffusore, dai liner e dal sistema di iniezione del combustibile.
Nella "zona primaria" viene immesso circa il 20% dell'aria a disposizione per effettuare la combustione e per rallentare il flusso in modo che stabilizzi la fiamma.
Nella "zona intermedia" attraverso dei fori sulle pareti si immette un altro 20% dell'aria che serve a completare la combustione.
Nella "zona di diluizione" viene immesso un altro 20% di aria per il controllo della distribuzione della temperatura in uscita dalla camera di combustione e serve a non surriscaldare o scaldare non uniformemente la palettatura della girante (la turbina).
Il restante 40% del flusso si dice aria di raffreddamento delle pareti, affinché il combustore non raggiunga temperature critiche rottura o peggio di fusione.
Dalla camera di combustione dipende la potenza in termini di energia cinetica utilizzabile.
Perché la fiamma sia stabilizzata nel flusso, occorre che la velocità dell'aria intorno ad essa sia la più bassa possibile (sicuramente minore di 30 m/s, pari a 108 km/h) e questo viene realizzato per mezzo di corpi non aerodinamici che creano un ricircolo nella zona da stabilizzare.
Il combustibile viene spruzzato dagli iniettori che provvedono a nebulizzarlo per miscelarlo il più possibile e garantire quindi una combustione il più possibile completa.
Nella camera sono anche presenti degli "accenditori" che, come il loro nome specifica, servono ad accendere la miscela oppure a riaccenderla nel caso si spenga.
La camera di combustione può essere di più tipi, tra i quali i principali sono:
Il combustore di tipo Anulare ha come vantaggio:
Il combustore di tipo Tuboanulare ha come vantaggio:
Il combustore di tipo Tubolare sono in uso nelle turbine "heavy duty" ovvero quelle destinate alla produzione di energia elettrica a terra e non di derivazione aeronautica, in questi impianti, i limiti di ingombro sono più ampi e si punta spesso ad una maggiore semplicità costruttiva e di manutenzione.
Il combustore di tipo contrapposto risulta strutturalmente semplice e più economico. Sono presenti meno bruciatori e le linee di alimentazione dei combustibili(dual fuel) sono meno complesse.
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