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Camere del Lavoro

organizzazioni territoriali della CGIL Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Le Camere del Lavoro sono un'organizzazione territoriale della CGIL, che comprende le diverse federazioni sindacali della Cgil esistenti in una zona geografica. La suddivisione territoriale è di competenza dell'organizzazione regionale. I compiti delle Camere del Lavoro sono regolati dall'articolo 10 dello statuto della CGIL.

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Le Camere del Lavoro nascono alla fine dell'ultimo decennio del XIX secolo, come uno strumento di difesa dallo sfruttamento e dalla disoccupazione dilagante nel nord d'Italia, nel periodo della depressione economica del decennio 1887- 1897, come emanazione di dirigenti del Partito Operaio Italiano, che si trasformerà successivamente, a Genova, nel Partito dei Lavoratori Italiani (poi ribattezzato Partito Socialista Italiano).

La prima Camera del Lavoro italiana fu fondata a Piacenza il 23 marzo 1891 [1] e la sede venne stabilita nella cittadina, in Via Borghetto al numero 15, in alcune stanze del palazzo che ospitava l'Ufficio del Registro; primo Segretario ne fu il giovane intellettuale Angiolo Cabrini.

Va poi ricordata in particolare la figura di Osvaldo Gnocchi Viani, sindacalista milanese dei tipografi, che tra il 1889 e il 1890, pensa, dibatte, propone e opera per un'istituzione simile alla “Borsa del Lavoro” esistente allora a Parigi con lo scopo non solo di collocare la manodopera ma anche di operare come mediatore tra operai e padroni. A Gnocchi Viani si unirono altre personalità del mondo operaio come Dante Racca, Pier Giorgio Daghetto, Paolo Alessi e Vittorio Chenal, e alcune associazioni come la Società Archimede di mutuo soccorso, che il 1º maggio 1891 costituirono la Camera del Lavoro di Torino, attiva nella sua sede di via Basilica a partire da settembre, quando vi aderì formalmente l'Associazione Generale degli Operai[2].

Il 1º ottobre 1891 nacque poi, presso alcuni locali del Castello Sforzesco messi a disposizione dal sindaco Giulio Belinzaghi la Camera del Lavoro di Milano, con la specificità (ricordata nel 1981 da Luciano Lama) di favorire lo studio e la difesa degli interessi economici, industriali, agricoli, commerciali, e di tutto quanto si rifletta al miglioramento morale e materiale della classe lavoratrice.

Il primo congresso delle Camere del Lavoro si svolse a Parma nel 1893, e riunì i rappresentanti delle 13 Camere del Lavoro allora esistenti. Le Camere del Lavoro furono la base costitutiva della Confederazione Generale del Lavoro, nel 1906.

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Specificità italiana

«La Camera del Lavoro di Milano, già al suo nascere, segna il sindacalismo italiano di un tratto caratteristico che lo fa diverso dalle altre esperienze europee. Le Camere del Lavoro, infatti, superando i confini dell’organizzazione di mestiere, propongono il patrocinio e la tutela degli interessi dei lavoratori, per educarli, praticamente alla fratellanza e al mutuo appoggio. Diventano in tal modo strumenti di lotta per la conquista di nuove condizioni di lavoro per apprendisti, per le donne e i fanciulli, per una durata di lavoro più umana, per garantire l’insegnamento professionale, l’elevazione culturale, la ricerca del lavoro e il collocamento»
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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