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Carcinoma polmonare a grandi cellule

tumore polmonare epiteliale maligno[1] con caratteristica localizzazione periferica e notevole grado di anaplasia[ Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Carcinoma polmonare a grandi cellule
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Il carcinoma polmonare a grandi cellule è un tumore polmonare epiteliale maligno[1] con caratteristica localizzazione periferica e notevole grado di anaplasia[2].

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Fatti in breve Classificazione e risorse esterne (EN), ICD-O ...
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Classificazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Tumore del polmone.

Il carcinoma polmonare a grandi cellule fa parte dei tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC). Per la preferenziale localizzazione subpleurica viene considerato un tumore periferico e deve essere perciò distinto tramite biopsia con l'adenocarcinoma polmonare[3].

Epidemiologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Tumore del polmone.

Il carcinoma a grandi cellule rappresenta il 10-15% di tutti i tumori del polmone[4].

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Polmone con carcinoma a grandi cellule (da autopsia): la massa si presenta multi-lobulata con interessamento del lobo superiore e del parenchima peri-bronchiale adiacente a bronchi di grosso calibro. È possibile inoltre riscontrare l'interessamento metastatico dei linfonodi ilari.
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Anatomia patologica

Esame macroscopico
Il tumore si presenta come una massa subpleurica grigio-biancastra senza apparente interessamento dei bronchi; negli stadi avanzati tende a diffondersi lungo la pleura e ad invadere le vie aeree con vegetazioni spesso stenosanti[5].
Esame microscopico
Il carcinoma polmonare a grandi cellule è caratterizzato da un elevato grado di anaplasia; sono presenti cellule con grossi nuclei immersi in una piccola quantità di citoplasma. Nell'accezione comune il carcinoma a grandi cellule viene ad essere considerato come una variante a bassissima differenziazione del carcinoma polmonare a cellule squamose o dell'adenocarcinoma polmonare[2]. Tuttavia è sovente riscontrare una variante neuroendocrina che riconosce lo stesso substrato patogenetico (vedi oltre) del carcinoma polmonare a piccole cellule; in questo tipo istologico è possibile mettere in evidenza una tipica crescita cellulare a rosetta e a palizzata con riscontro immunoistochimico di marcatori neuroendocrini (sinaptofisina, cromogranina)[2].

Patogenesi

Essenzialmente si riconoscono due grandi ipotesi patogenetiche: la prima riconosce lo stesso substrato di tutti i tumori polmonari non a piccole cellule, con alterazioni delle vie di regolazione di RAS, di EGF e di PTEN[6]; la seconda fa riferimento invece alla variante anatomo-patologica in cui è possibile riconoscere la linea neuroendocrina, con alterazioni specifiche di p53 e Bcl-2[7].

Profilo clinico

Il carcinoma polmonare a grandi cellule è un tumore preferenzialmente periferico, con interessamento della pleura con pleurodinia e dolore toracico di tipo puntorio. Può presentarsi con tosse su base linfoangitica con espettorato striato di sangue (emoftoe)[3]. La retrazione toracica è un segno tardivo. L'invasione extra polmonare può portare ad una sindrome mediastinica; in particolare la localizzazione apicale può dar luogo alla sindrome di Bernard-Horner[1]. Sindromi paraneoplastiche (^per approfondire) possono comparire in caso di derivazione neuroendocrina.

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Prognosi ed evoluzione

Il carcinoma polmonare a grandi cellule tende a metastatizzare ai linfonodi mediastinici, alle ossa e al fegato; metastizzazione al sistema nervoso centrale è presente in più del 50%[6] dei casi molto avanzati.

Profilo diagnostico

L'algoritmo diagnostico di questo tumore prevede gli stessi esami tipici per la diagnosi del tumore del polmone; la radiografia del torace rappresenta l'esame strumentale di primo livello in un quadro obiettivo ed anamnestico suggestivo di neoplasia polmonare[5]. Ulteriori esami sono rappresentati dalla tomografia assiale computerizzata, la tomografia ad emissione di positroni e la mediastinoscopia[8]; quest'ultima è di particolare importanza nell'indagare il coinvolgimento delle strutture mediastiniche ed impostare un eventuale intervento chirurgico. Tuttavia la biopsia rappresenta l'unico dispositivo diagnostico in grado di differenziare il carcinoma polmonare a grandi cellule dalle altre neoformazioni polmonari[2].

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Terapia

Lo stesso argomento in dettaglio: Tumore del polmone.

La terapia del carcinoma polmonare a grandi cellule negli stadi precoci (1° e 2°, controversie sul 3°) è primariamente chirurgica[9]. Qualora la resezione non sia stata possibile o vi sia coinvolgimento grave di strutture del mediastino e del collo (plesso brachiale), la radioterapia è la terapia di scelta[6]. La polichemioterapia con combinazioni contenenti cis-platino trova impiego soprattutto negli stadi avanzati[1][3].

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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