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Carico aerodinamico
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Nell'ingegneria automobilistica e motociclista, il carico aerodinamico è una forza che si esercita su una vettura in movimento, indotta dal flusso d'aria, tale da aumentarne l'aderenza al suolo.
Applicazione
Riepilogo
Prospettiva
Il carico aerodinamico si ottiene in tre modi:
- mediante l'utilizzo di alettoni che deviano verso l'alto il flusso d'aria: per la terza legge di Newton, l'alettone, e quindi la vettura, riceve una forza uguale e contraria che lo spinge verso il basso. Questa forza è proporzionale al quadrato della velocità della vettura, in quanto all'aumentare della velocità crescono sia la quantità di aria spostata, sia l'entità dello spostamento.
- mediante lo sfruttamento dell'effetto suolo: al passaggio della vettura, una certa quantità d'aria viene convogliata sotto di essa e, a causa della riduzione della sezione del flusso, aumenta la velocità e genera quindi una depressione tra la vettura e il suolo per l'effetto Venturi. Questo effetto è tanto maggiore quanto più il fondo della vettura è vicino al suolo.
- disegnando opportunamente la forma della vettura, in modo da ottenere un effetto di deportanza.
Specialmente i progettisti di automobili da corsa cercano di ottenere il massimo carico aerodinamico possibile, in quanto una maggiore aderenza al suolo permette maggiori velocità di percorrenza in curva e minori spazi di frenata. Questa esigenza va però bilanciata con quella di ridurre la resistenza all'avanzamento della vettura, che cresce all'aumentare delle dimensioni e dell'inclinazione degli alettoni.
Le auto da corsa hanno iniziato ad utilizzare gli alettoni negli anni sessanta: oggi le vetture a ruote coperte hanno in genere solo un alettone posteriore, posto sopra la parte terminale dell'auto, mentre quelle a ruote scoperte hanno sia un alettone anteriore che uno posteriore. Lo sfruttamento dell'effetto suolo è iniziato invece sul finire degli anni settanta, con l'introduzione delle cosiddette "minigonne", appendici poste sotto la vettura che incanalavano e indirizzavano il flusso d'aria in modo da ridurre le dispersioni e le turbolenze. In seguito le minigonne sono state però proibite in molte categorie.
Per le moderne vetture di Formula 1, il carico aerodinamico alle massime velocità può raggiungere intensità dell'ordine dei 3000 chilogrammi-forza[1], mentre la massa della vettura è di circa 850 kg (carburante e pilota compreso). Questo carico permette di affrontare i curvoni veloci con accelerazioni laterali fino a 4-5 g. Per questo motivo la guida di queste vetture è molto impegnativa per il fisico del pilota, specie per i muscoli del collo che devono reggere il peso della testa e del casco.
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