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Centro storico di Cesena
centro storico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il centro storico di Cesena, raccolto sotto l'antica Rocca Malatestiana, contiene chiese e palazzi di interesse storico e artistico e preserva parte delle mura che circondavano la città dall'epoca medievale e gran parte dei torrioni e delle porte.
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Piazze e vie

La piazza principale è piazza del Popolo, caratterizzata al centro dalla fontana del Masini, risalente alla fine del Cinquecento; vi si tiene il mercato cittadino due volte la settimana[1]. Su di essa affacciano il palazzo comunale, la Loggetta Veneziana, la Rocchetta di Piazza e la chiesa dei Santi Anna e Gioacchino.[2]
Collegato alla Piazza del Popolo da via Zeffirino Re, si trova il Palazzo del Ridotto, edificio dedicato a papa Pio VI[3], questo antico palazzo è circondato da tre piazze: piazza Almerici; piazza Bufalini, dove è ubicata la Biblioteca Malatestiana, una biblioteca che già il grande umanista Flavio Biondo riteneva una delle migliori d'Italia[4] e inserita dall'UNESCO, prima in Italia, nel Registro della Memoria del Mondo[5]); la terza è piazza Fabbri dove durante lo scavo per un parcheggio sotterraneo fra il 1997 e il 1998 è stato rinvenuto un'abitazione antica, una domus, con all'interno una pavimento musivo.

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Architetture religiose
La cattedrale, dedicata a san Giovanni Battista e realizzata in stile gotico, risalente alla fine del Trecento, con una cripta che racchiude da secoli le spoglie di san Mauro[6], è stata completamente smembrata nel XX secolo di tutto lo stile settecentesco contenuto all'interno e risparmiando solo la cappella della Madonna del Popolo; nella facciata sono state chiuse una monofora e due finestroni, aggiunti mattoni nuovi e l'altare su cui posavano le sculture del Bregno è andato perduto.
Vi è poi la chiesa di Sant'Agostino, edificata su disegno del Vanvitelli[7], e la chiesa di San Domenico (conservano numerosi dipinti)[8] e, appena fuori dal centro storico, la abbazia di Santa Maria del Monte, che ospita opere pittoriche di notevole valore storico-culturale e una collezione di ex voto fra le più grandi d'Europa, costituita da tavolette dipinte a partire dal 1400 che raffigurano i miracoli con i quali la Vergine del Monte esprimeva la sua protezione a Cesena e ai cesenati[9].
La Torre bizantina, risalente al X secolo, probabilmente era la torre campanaria di una chiesa andata poi distrutta.[10][11]
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Palazzi
Riepilogo
Prospettiva

In contrada Chiaramonti ci sono alcuni palazzi, costruiti o abbelliti nel periodo dei papi cesenati. Tra questi palazzo Ghini, realizzato dall'architetto e pittore mantovano Leandro Marconi[12]; palazzo Guerrini Bratti, anch'esso decorato da Leandro Marconi[13]; palazzo Sirotti Gaudenzi, caratterizzato da una facciata neoclassica e i cui interni sono stati interamente decorati da Felice Giani e Giovan Battista Ballanti Graziani[14]; palazzo Chiaramonti, acquistato dal papa cesenate Pio VII (Barnaba Chiaramonti) e decorato da stucchi e da affreschi realizzati da Giuseppe Milani[15].
Oltre ai palazzi monumentali presenti nella contrada Chiaramonti un altre zone sorgono il palazzo Romagnoli, maestoso edificio seicentesco decorato dal Milani[16]; Palazzo Ghini, progettato nel XVII secolo dall'architetto Pier Mattia Angeloni, sul cui cortile monumentale si affacciano le quattro statue di Francesco Calligari raffiguranti quattro divinità; palazzo Masini, ricco di decorazioni pittoriche neoclassiche; casa Sirotti, di antichissima costruzione, nel quale risiedette anche San Carlo Borromeo[17].
Fortificazioni
Cesena deve alla famiglia dei Malatesta anche la sua Rocca, una delle più imponenti della Romagna, con una corte e due torrioni centrali, chiamati "Maschio" e "Femmina". In quest'ultimo è allestito il "Museo della civiltà contadina" che offre ai visitatori uno spaccato sul mondo rurale romagnolo nel corso dei tempi, mentre nel "Maschio" è posta l'esposizione permanente di ceramiche malatestiane[18].

L'inizio della costruzione della cinta muraria di Cesena si fa risalire intorno all'anno Mille. Questa cinta muraria risulta ancora per la maggior parte intatta e ben individuabile nel tessuto urbanistico; le porte ancora esistenti sono quattro: Porta Santi, Porta Fiume, una delle due Portacce e Porta Montanara[19].
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Teatro
In Piazza Guidazzi si trova il teatro Alessandro Bonci, ultimato nel 1846 su progetto dell'architetto Vincenzo Ghinelli; esso si presenta con una facciata in stile neo-classico tipica dei teatri italiani del periodo, e con pregevoli interni dotati di ampi saloni da ricevimento, cavea con platea e cinque ordini di palchi compreso il loggione; il teatro vanta un'ottima acustica[20].
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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