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Chiesa di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata
chiesa di Codogno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata è la parrocchiale di Codogno, in provincia e diocesi di Lodi; fa parte del vicariato di Codogno.
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Storia
La parrocchiale di San Biagio e Santa Maria Immacolata di Codogno è stata realizzata, nelle sue forme attuali, a partire dal 1511 su edificio preesistente[1]. Il progetto di edificazione fu completato con la realizzazione, nel 1584, dell'attuale facciata in cotto su progetto dell'architetto cremonese Giovanni Battista Regorino.
Nel 1612 fu terminata la torre campanaria[2], portata all'altezza attuale riutilizzando i mattoni dei demoliti torrioni del Castello[3]. Nei decenni successivi all'edificio furono apportate significative modifiche con la chiusura delle preesistenti finestre laterali (murate - ma ancora parzialmente visibili sul lato della piazza Cairoli - e sostituite dagli attuali finestroni a tutto tondo) per permettere la realizzazione degli altari nelle navate laterali[4] e soprattutto delle due cappelle del Rosario e di San Biagio che andarono a modificare l'originale impianto a croce latina.
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Architettura ed arte
Riepilogo
Prospettiva
Facciata

La facciata in cotto, a due ordini, fortemente segnata dalle lesene binate e dalle interposte nicchie, richiama alcune architetture religiose cremonesi (città da cui proveniva l'architetto Regorini): in particolare la coeva chiesa di San Pietro al Po e quella di Santa Lucia. Il protiro in cotto, su alte colonne, è del 1585[5].
Nella nicchia centrale, sotto il timpano triangolare e sopra la serliana che illumina la navata centrale, c'è la statua di San Biagio, patrono della città.
Interno

L'interno è croce latina, a tre navate divise in sei campate, ciascuna con una cappella per lato. La navata centrale, cieca, è coperta con volta a botte e costoloni; le navate laterali, con finestre tonde e a lunetta alternate, presentano volte a crociera. Particolarmente interessante è l'articolazione degli spazi della navata centrale con l'uso di paraste ornate da capitelli corinzi, cornici e oculi in cotto[6].
Nell'interno sono conservate importanti opere del Seicento lombardo.
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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